L’impatto della Brexit (che ha già scatenato agitazioni nei mercati globali di materie prime, azionari e bond) continua a crescere, e i suoi effetti negativi sul mondo delle valute e sui mercati azionari sta solo iniziando a farsi sentire.
La Sterlina è scesa a toccare un minimo su 31 anni, trascinando a fondo anche l’Euro, dato che l’uscita del Regno Unito getta dubbi sul futuro dell’Unione Europea.
Venerdì la Sterlina perdeva il 2,3% a 1,3381$, per chiudere a 1,3238$, livello più basso toccato dal 1985. La Sterlina venerdì ha perso l’11%, poiché le scommesse che la Gran Bretagna sarebbe rimasta nell’UE sono state smentite.
Lo Yen si è rafforzato dello 0,3% a quota 101,89 Dollari, guadagnando il 3,9% nell’ultima sessione e salendo fino ad un massimo di 99,02, livello più alto dal 2013. Lunedì il ministro delle finanze Taro Aso ha dichiarato alla stampa che il primo ministro Shinzo Abe ha richiesto l’implementazione di diverse misure per stabilizzare i mercati giapponesi.
Lo Yuan ha perso lo 0,2% dopo che la banca centrale cinese ha indebolito la valuta dello 0,9%, il valore più alto dalla svalutazione di agosto. Il Dollaro canadese ha perso lo 0,4% e le valute australiana e neozelandese, anch’esse molto esposte ai mercati di materie prime, hanno perso almeno lo 0,7%.
Titoli Azionari / Materie Prime
L’indice MSCI Asia-Pacific, che raccoglie le principali borse asiatiche al di fuori del Giappone, ha perso lo 0,6% a causa del calo degli indici di riferimento di Hong Kong, Singapore e Corea del Sud. Il Topix giapponese ha guadagnato l’1,3% dopo aver perso il 7,3% venerdì.
I futures sul FTSE 100 Index hanno perso il 3,2%, mentre i contratti sullo S&P 500 hanno perso lo 0,4%.
L’oro è salito di almeno il 5% al suo prezzo più alto in quasi due anni, mentre i rendimenti sui bond decennali del Tesoro statunitense hanno perso 19 punti base, il peggior calo giornaliero dal 2009. Le consegne immediate per l’oro sono salite di un ulteriore 0,7% lunedì, pronte a chiudere al livello più alto da luglio 2014.
Il West Texas Intermediate è sceso dello 0,6% a quota 47,37$ a barile, dopo il calo del 4,9% di venerdì, che ha segnato la perdita peggiore da febbraio.