Con somma sorpresa di giornalisti e sostenitori della Brexit, giovedì l’ex sindaco di Londra Boris Johnson si è tirato fuori dalla corsa per diventare Primo Ministro britannico. A seguito della decisione del premier David Cameron di dimettersi, in risposta al voto del popolo a favore dell’abbandono dell’UE, Johnson era il candidato favorito a prendere il suo posto.
Questo mette Theresa May, fedele sostenitrice del partito che ha supportato la permanenza nell’Unione Europea, in una buona posizione di successione a David Cameron.
La decisione di lasciare l’UE ha già costato alla Gran Bretagna la sua posizione ai vertici in quanto a rating, ha fatto crollare la Sterlina al suo livello più basso contro il Dollaro dalla metà degli anni 80 e ha spazzato via un record di 3mila miliardi di Dollari in azioni globali. Diversi altri paesi, scontenti dell’affiliazione del Regno Unito con il blocco europeo, hanno già annunciato le loro intenzioni di seguire le orme della Gran Bretagna e i leader dell’UE stanno tentando di evitare che questa si disfi ulteriormente.
FMI Preoccupato
Il Fondo Monetario Internazionale ha indicato incertezza in merito al pericolo che la Brexit danneggi la crescita economica in Gran Bretagna, il resto dell’Europa e il mondo in generale, e il Governatore della Bank of England, Mark Carney, ha dichiarato che la politica monetaria probabilmente subirà un allentamento durante il periodo estivo.
La May viene considerata un leader imparziale all’interno dei circoli politici, e se fosse eletta, ha promesso di andare avanti con l’uscita dall’UE che gli elettori hanno richiesto, nonostante abbia sostenuto la campagna dell’altra fazione.
“Brexit significa Brexit", ha detto in una conferenza. “La campagna è stata fatta, il voto è stato dato, l’affluenza alle urne è stata alta e il popolo ha dato il suo verdetto. Non devono esserci tentativi di rimanere nell’UE, né di rientrare per vie traverse, né di indire un secondo referendum”.