La Bank of Israel ha acquistato “centinaia di milioni” di Dollari di valuta estera lunedì, mentre lo Shekel ha continuato a rafforzarsi per la quinta sessione consecutiva.
Secondo un commerciante di una banca israeliana, la Bank of Israel ha iniziato ad acquistare ad un tasso di cambio Dollaro/Shekel di circa 3,84. A seguito del voto della Brexit il 27 giugno, il cambio si è indebolito arrivando a 3,90, ma è rapidamente risalito a 3,85.
La banca centrale ha iniziato a comprare Dollari statunitensi nel 2008, incrementando le proprie riserve di valuta estera portandole da circa 70 a 96,5 miliardi di Dollari. La sua politica è volta a proteggere gli esportatori, che contano circa il 31% dell’attività economica.
Obiezioni alla Politica d’Intervento
L’ultima mossa sembra aver seguito un articolo di The Marker, che ha riportato un’obiezione alla politica d’intervento del capo consigliere economico del Primo Ministro Benjamin Netanyahu, Avi Simhon, il quale ritiene che intervenire equivale ad avere una tariffa protettiva, che porta ad un aumento dei prezzi per i consumatori e sfavorisce la concorrenza nelle importazioni. Nell’articolo, Simhon ha dichiarato che gli esportatori sono gli unici a soffrire di un aumento dello Shekel, e che sono in grado di assorbire un 10% dell’apprezzamento della valuta.
Un portavoce della BoI ha riportato lunedì che: “La posizione della Bank of Israel... non è cambiata. Le avversità che stanno affrontando le industrie esportatrici di Israele non possono essere ignorate, soprattutto vista l’importanza della crescita e della produttività in Israele”.
Karnit Flug, Governatore della Bank of Israel, ha dichiarato ai giornalisti che un intervento era “Parte integrante della politica monetaria”, visto che così facendo ci si è prevenuti da un ulteriore apprezzamento della valuta. Ha fatto notare anche che la maggior parte delle banche centrali stanno adottando politiche monetarie molto accomodanti, che stanno agendo col fine di svalutare le loro valute.