Quando l’8 aprile il presidente dell’OPEC ha riferito al gruppo che terrà un meeting informale in Algeria, il mese prossimo, i mercati sono stati incoraggiati ad acquistare più petrolio. Al contempo, l’Arabia Saudita ha manifestato la propria disponibilità a discutere dei provvedimenti da prendere per stabilizzare i mercati.
Da allora, i gestori del denaro hanno aumentato le scommesse che i prezzi del petrolio greggio saliranno al massimo, dato che i futures per le consegne di gennaio hanno rimbalzato da un minimo su tre mesi. Anche i prezzi, conseguentemente, hanno rimbalzato.
Secondo il ministro dell’energia dell’Arabia Saudita Khalid Al-Falih, i dialoghi fra i membri dell’OPEC e gli altri produttori potrebbero certamente portare a muoversi per stabilizzare il mercato. Il sito web dell’OPEC ha menzionato che i membri dell’organizzazione sono in “costante riflessione”.
Differenze Arabia Saudita - Iran
I disaccordi fra Arabia Saudita ed Iran hanno portato alla proposta di congelare la produzione, nel summit di aprile a Doha. Il regno ha insistito che non bloccherà la produzione senza che lo facciano anche gli altri membri dell’OPEC, compreso l’IRAN, che ha incrementato la produzione di greggio e le esportazioni dopo l’abolizione, a gennaio, delle sanzioni imposte per anni.
I fondi hedge hanno incrementato le loro posizioni long su West Texas Intermediate di 17.154 futures opzioni durante la settimana conclusasi il 9 agosto, secondo la Commodity Futures Trading Commission. Il WTI è salito dell’8,3% a 42,77 Dollari a barile nella settimana in questione. Alle 13:00 ora di Hong Kong, lunedì, i prezzi sono saliti dello 0,8% a 55,85$ dopo aver registrato il maggior profitto settimanale da aprile.
Di nuovo, l’aumento delle scorte negli Stati Uniti e l’indebolimento della domanda dalle raffinerie del Paese potrebbe continuare a pesare sui prezzi. Il 5 agosto le scorte di crude oil erano salite di 1,06milioni di barili, secondo le informazioni mostrate dall’Energy Information Administration. Nel corso degli ultimi 5 anni, la richiesta di petrolio dalle raffinerie è scesa di una media di 1,2 milioni di barili al giorno da luglio a ottobre.