I prezzi del petrolio greggio hanno continuato a scendere durante la prima parte della sessione asiatica di martedì, con l’ottimismo per un congelamento della produzione che è sceso dopo i report dall’Iraq che mostrano che il paese si sta preparando ad incrementare le esportazioni, e la Nigeria potrebbe seguirlo subito dopo.
I prezzi del greggio hanno perso oltre il 3% dopo il massimo su due mesi toccato la scorsa settimana, sulle preoccupazioni per un aumento delle esportazioni di combustibile dalla Cina, un incremento delle consegne nigeriane ed iraqene ed un aumento degli impianti di trivellazione negli USA.
L’indice energetico S&P ha perso lo 0,9%, la sua performance peggiore in due settimane, nonché la performance peggiore fra i 10 gruppi S&P.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures sul greggio dolce leggero per le consegne di ottobre venivano scambiati a 46,69 Dollari a barile alle 02:24 GMT, in calo di 0,72$durante la sessione elettronica Globex. Le consegne di ottobre del Brent sono scese di 0,60$ a 48,56$ a barile sulla borsa di Londra.
Secondo Ben Le Brun, analista per OptionsXpress: "Negli ultimi dodici mesi abbiamo bruciato tanto che l’OPEC dovrà aggiustare la produzione. Il mercato ora si concentrerà su qualsiasi cosa dirà l’OPEC”.
Incontro Fed Venerdì
Nel frattempo, tutti gli occhi sono puntati sul discorso che la Yellen terrà venerdì all’incontro annuale dei banchieri centrali a Jackson Hole, Wyoming, per valutare le possibilità di un aumento dei tassi d’interesse nei mesi a venire.
Ci sono buone probabiliità di vedere un aumento, come accennato nei commenti del vice presidente Fed Stanley Fischer, secondo il quale l’economia americana è vicina a raggiungere il target della Fed per occupazione ed inflazione.