La valuta statunitense è scesa contro tutte le sue principali rivali sulle speculazioni che la Federal Reserve sarà lenta nell’aumentare i tassi d’interesse, fra l’incostante crescita globale e l’aumento dell’oro e dei bond.
Il Dollar Spot Index è sceso per la seconda giornata, mentre un indicatore delle valute dei mercati emergenti è salito al suo livello più alto da luglio 2015, con lo Yen che ha aggiunto lo 0,6% salendo a 101,32 contro il Dollaro, e il Won sudcoreano alla testa dei profitti asiatici, con un +1,1%. Il Dollaro neozelandese si è rafforzato dello 0,5%, mentre quello australiano e il Rand sudafricano sono saliti dello 0,3%.
Le borse asiatiche sono salite durante gli ultimi 4 giorni, fra l’ottimismo che le banche centrali da Tokyo a Londra continueranno ad espandere gli stimoli, mentre lo stesso numero di titoli è salito, con il calo dell’indice MSCI Asia-Pacific.
Secondo Stephen Innes, trader senior per la Oanda Asia Pacific Pte Ltd. di Singapore: “Il problema principale del paniere asiatico è il principio “Goldilocks” che l’economia statunitense sia sana, ma non così florida da generare una risposta di qualsiasi genere dalla Fed. C’è la percezione che le banche centrali rimarranno accomodanti nel prossimo futuro”.
Oro Sale, Greggio Scende
L’oro è salito dello 0,6% (circa 1.349$ l’oncia) dopo un rally dello 0,4% martedì, mentre l’argento e il platino sono saliti di oltre l’1%.
Il petrolio greggio ha perso lo 0,1% scendendo a 42,71 Dollari a barile a New York. Martedì ha perso lo 0,6%, quando i dati dell’American Petroleum Institute hanno indicato che le scorte di greggio sono aumentate di 2,09 milioni di barili la scorsa settimana.
Gli economisti prevedono che la Reserve Bank of New Zealand giovedì taglierà i tassi d’interesse portandoli ad un nuovo minimo record.