Nel primo accordo del genere dal 2008, mercoledì l’OPEC ha deciso di tagliare la produzione di petrolio nel tentativo di gestire il mercato. Secondo i rapporti, l’OPEC diminuirà la produzione di petrolio greggio di circa 700.000 barili al giorno portandola a 32,5-33,0 milioni di barili al giorno. Alla luce di questo accordo, la quantità di produzione di ogni paese non verrà decisa fino al prossimo meeting dell’OPEC a novembre. A quel punto, gli analisti si aspettano che anche i paesi non membri dell’OPEC verranno spinti a tagliare la produzione. Fonti dell’OPEC hanno detto pubblicamente che l’Arabia Saudita è disposta a ridurre la propria produzione di barili al giorno portandola da 10,7 a 10,2, se l’Iran acconsentisse a bloccare la propria produzione ai livelli attuali di 3,6-3,7 barili al giorno, anche se non è ancora chiaro se l’Iran accetterà questa richiesta.
Gli analisti di tutto il mondo hanno fornito interpretazioni contrastanti dell’accordo, con gli scettici che pensano che l’annuncio servirà a ben poco senza un analogo piano d’attuazione. Inoltre, i prezzi del greggio hanno rimbalzato del 5% mercoledì notte, a seguito dell’annuncio, salendo oltre i 48$ a barile.
Mercati Valutari Reagiscono
Il Dollaro australiano, altamente influenzato dai prezzi del petrolio greggio, è salito da 0,7650$ a 0,7710$, prima di attestarsi leggermente più in basso a 0,7700$. L’indice del Dollaro, tuttavia, è rimasto relativamente stabile durante la sessione asiatica e veniva scambiato a 95,435, leggermente più in alto rispetto alla sua precedente chiusura a 95,431. Lo Yen è sceso a 101,32 contro il Dollaro, e i traders si stanno domandando se un movimento al di sotto del 100 incoraggerà interventi sulla valuta. La debolezza dello Yen ha fatto salire le esportazioni giapponesi, mentre il movimento del greggio ha fatto salire i titoli statunitensi. I traders sperano in una chiusura positiva giovedì, che mantenga slancio positivo fino alla fine del terzo trimestre.