Martedì le borse asiatiche sono salite leggermente nonostante le preoccupazioni per i dati deboli dalla Cina, con l’indice MSCI che è salito dello 0,5%, lo Hang Seng che ha registrato profitti modesti e l’indice di riferimento australiano che ha guadagnato lo 0,4% durante la prima parte della giornata.
“È stato un inizio di settimana incredibilmente tranquillo, poiché la maggior parte delle valute rimane all’interno del proprio intervallo ma non fatevi ingannare da questa calma, perché i mercati potrebbero stare per esplodere” ha detto Stephen Innes, senior trader per OANDA, in riferimento alla moltitudine di rischi macroeconomici all’orizzonte. I mercati statunitensi hanno chiuso leggermente al ribasso lunedì, con l’indice del Dollaro che ha perso lo 0,1% scendendo a 97,7 e allontanandosi dai recenti massimi su sette mesi raggiunti durante la sessione precedente.
Uno Sguardo al Petrolio
I prezzi del petrolio sono rimasti stabili durante la sessione di lunedì e la prima parte di martedì, nonostante la pubblica messa in discussione della proposta dell’OPEC di ridurre la produzione. l’Iran è il terzo paese a mettere in discussione la proposta politica dell’OPEC dopo Venezuela e Iraq. Il piano dell’OPEC dovrebbe essere ultimato quando l’organizzazione si riunirà a fine novembre a Vienna. È possibile, tutavia, che i continui litigi delle nazioni membri in merito alla produzione di ciascun paese potrebbero rallentare la decisione, se non bloccarla interamente.
Un rapporto pubblicato la scorsa settimana mostra ampie discrepanze nei livelli di produzione di settembre riportati da Iraq e Venezuela comparati con i livelli stabiliti dal segretario dell’OPEC. I funzionari venezuelani hanno contestato le affermazioni dell’OPEC affermando che essi non tengono conto di una specifica tipologia di petrolio prodotta nella regione. In passato, Iran e Iraq hanno ricevuto delle esenzioni dalle politiche generali dell’OPEC per favorire la ripresa dalle sanzioni applicate precedentemente, sebbene queste esenzioni inizino ad essere ampiamente criticate dagli altri stati membri.