Le borse asiatiche hanno rimbalzato giovedì a seguito del profondo calo di mercoledì, cancellando le paure che la presidenza Trump porterà scompiglio nei mercati. L’indice MSCI Asia-Pacific, che raccoglie le borse asiatiche ad esclusione del Giappone, è salito dell’1,8% mentre il Nikkei ha recuperato tutte le perdite di mercoledì, salendo di un ulteriore 6%. I titoli australiani hanno guadagnato il 2,8%, l’aumento giornaliero maggiore dalla fine del 2011.
Il Dollaro è stato scambiato con lo Yen in un intervallo insolitamente ampio, fluttuando da un minimo di 101,19 Yen ad un massimo di 105,96 Yen durante la sessione asiatica di giovedì. La spinta del Dollaro è arrivata da un cambiamento nelle prospettive di un potenziale aumento dei tassi da parte della Federal Reserve, che gli analisti ora vedono probabile all’80% per il mese prossimo.
Anche i mercati statunitensi hanno mostrato notevole ottimismo mercoledì. Dopo aver perso il 5% durante la sessione asiatica di mercoledì, lo S&P 500 ha chiuso in aumento dell’1.1%, come il Nasdaq. Il bene rifugio oro, scambiato ad un massimo di 1.337,40$ l’oncia mercoledì, il giorno successivo è sceso a 1.287$ l’oncia, dopo che i mercati hanno mostrato sorprendente fiducia nella vittoria di Trump. Il rame ha toccato un massimo su 16 mesi, con aspettative che se Trump rispetterà le promesse fatte nella campagna, ci sarà uno spaventoso aumento nella spesa per le infrastrutture.
Il Peso messicano, sceso drammaticamente dopo l’annuncio dela vittoria di Trump, ha recuperato le perdite dopo che il discorso di Trump non ha menzionato il muro messicano, ma la valuta era ancora vicina ai minimi di tutti i tempi. Il presidente messicano Enrique Pena Nieto ha chiamato Trump per congratularsi, esprimendo le speranze che i paesi vicini possano collaborare per rafforzare il Nord America. Il ministro degli esteri messicano Claudia Ruiz Massieu a seguito della telefonata ha rilasciato una dichiarazione pubblica confermando la presa di posizione del Messico, che non pagherà per il muro proposto da Trump, ma che è in cerca di altri modi per lavorare insieme e risolvere le sfide comuni.