Voci secondo cui il meeting di domani dell’OPEC non riuscirà a portare ad un taglio della produzione ha fatto scendere parecchio i prezzi nella giornata di martedì. Il crude oil statunitense ha perso 25 centesimi a barile scendendo a 46,83$, mentre i prezzi del Brent sono scesi di 28 centesimi a barile a 47,96. Entrambi hanno chiuso al rialzo dopo la sessione di lunedì di New York.
Il Dollaro statunitense è sceso anche martedì, scambiato a 1,0606$ contro l’Euro mentre l’incertezza politica pesa sulla coppia di valute. Gli occhi sono puntati sul referendum che ci sarà in Italia in materia di riforme costituzionali il 4 dicembre, e che potrebbe determinare il futuro politico del Primo ministro del paese Matteo Renzi. Se si votasse NO, il Primo ministro Matteo Renzi ha dichiarato che si dimetterà dalla propria carica, cosa che pootrebbe gettare la nazione nell’incertezza politica ed economica.
Ancora in cammino verso i maggiori profitti in due mesi come non accadeva dagli inizi del 2015, il Dollaro ha continuato a salire contro lo Yen martedì mattina, toccando i 112,18 Yen prima di scendere leggermente. La coppia è in aumento del 7% sul mese.
Lunedì i mercati azionari statunitensi hanno visto il giorno di peggior calo in un mese, con il settore bancario in testa alle perdite per lo S&P 500. I titoli americani sono saliti del 3% dalla vittoria presidenziale di Donald Trump, e il calo potrebbe essere dovuto al profit taking e allo scetticismo in merito al dubbio se Trump riuscirà a mettersi alla testa delle campagne sulle infrastrutture da lui promesse.