Entrambe la Reserve Bank of Australia e la Bank of Japan, martedì hanno annunciato la decisione di mantenere invariati i tassi d’interesse. Dopo due giorni di meeting politico la BoJ ha rinviato il quadro temporale di riferimento per raggiungere il proprio target per l’inflazione del 2%, mantenendo i tassi d’interesse allo 0,1%. La BOJ ha fatto notare che la debolezza nei settori delle esportazioni e commerciale potrebbe permanere per qualche tempo, ma ha mantenuto la linea che prevede di non prendere provvedimenti salvo impreviste catastrofi economiche. L’economia giapponese si è espansa per il secondo trimestre di seguito nel secondo trimestre, ma gli analisti prevedono un rallentamento per il resto dell’anno a causa di un indebolimendo delle esportazioni e della domanda globale.
La RBA ha mantenuto i tassi d’interesse a minimi record spiegando che si aspetta che l’inflazione rimanga bassa per qualche tempo, e che la ripresa economica del paese continuerà ad un buon ritmo verso il target del prossimo anno.
Più notizie dai report di martedì
I dati di martedì dall’Asia hanno mostrato una crescita nel settore manifatturiero di Taiwan, la crescita maggiore in due anni, e il quinto mese consecutivo di crescita della produzione per il paese. L’indice dei direttori degli acquisti (PMI) della Corea del Sud, invece, ha subìto una contrazione per il terzo mese consecutivo. Ad ottobre, anche la produzione in Malesia ed Indonesia è diminuita. I dati manifatturieri da UDA e Europa verranno rilasciati nella tarda giornata di oggi.
I prezzi del petrolio si sono alzati dopo i minimi su un mese toccati martedì durante la sessione asiatica, dopo che l’OPEC si è trovato quasi vicino al consenso in merito al taglio della produzione. I futures del WTI statunitense sono saliti a 46,96$, in aumento di 10 centesimi dopo aver perso il 4% durante la sessione di lunedì. Anche i prezzi del Brent sono saliti, raggiungendo i 49,80$ a barile.