Dopo una devastante sconfitta al referendum di domenica sulla riforma costituzionale, il primo ministro Matteo Renzi ha promesso di rassegnare le dimissioni dopo solo due anni e mezzo in carica, assestando un duro colpo alla terza maggiore economia dell’Eurozona.
Lunedì l’Euro è sceso a minimi su venti mesi contro il Dollaro, con i mercati preoccupati che i problemi dell’Italia possano provocare ondate di problemi finanziari in Europa e oltre. Le dimissioni di Renzi apriranno la porta alle elezioni anticipate, ed esiste la reale possibilità che il Movimento 5 Stelle, fedele partito anti-euro, possa salire al potere. È probabile che le dimissioni di Renzi aggraveranno i timori per il settore bancario italiano, e che aumenterà il rischio di declassamenti dalle agenzie di rating; improbabile che queste decisioni abbiano conseguenze positive nell’immediato.
Abbondano Fluttuazioni Valutarie
L’Euro ha perso fino all’1,4% scendendo a 1,0505$, testando i livelli di supporto chiave dai quali la coppia è riuscita a rimbalzare negli ultimi anni. Una rottura al di sotto dell’1,0457$, avvenuta a marzo 2015, farebbe scendere l’Euro ai suoi livelli più bassi dal 2003, e potrebbe aprire le porte verso la parità contro il Dollaro. L’Euro ha anche perso terreno contro Yen e Sterlina, scambiato a 118,70 Yen e 0,8315 Sterline, livello più basso da luglio. Il Dollaro è sceso a 112,87 Yen lunedì, prima di rimbalzare a 113,77, valore leggermente inferiore dei massimi su nove mesi e mezzo toccati la scorsa settimana.
In Nuova Zelanda, il primo ministro John Key ha inaspettatamente rassegnato le dimissioni, portando un calo della valuta del paese di quasi un punto percentuale a 0,7075$.