Martedì i prezzi del greggio sono scesi dopo aver toccato massimi su 18 mesi, grazie ad un aumento della domanda. Il petrolio greggio WTI statunitense ha perso 10 centesimi per essere scambiato a 52,73$ al barile, mentre il greggio della Brent veniva scambiato a 55,67$ a barile, prezzo quasi identico al suo ultimo prezzo di chiusura. Il calo dei prezzi potrebbe essere parzialmente dovuto alle prese di profitto dopo che i traders hanno tratto vantaggio dal recente aumento dei prezzi. È stato dato parecchio peso al recente impegno dell’OPEC di tagliare la produzione, una mossa che molti traders prevedono continuerà a dare supporto ai prezzi. Tuttavia, nonostante ci siano segni che il taglio alla produzione verrà messo in pratica come stabilito, i traders rimangono nervosi per la possibilità di un collasso dell’accordo, o che gli stati membri non lo rispettino, fattori che potrebbero far precipitare i prezzi del greggio in una spirale negativa.
Mercati Valutari Aspettano Notizie
L’Euro martedì è rimasto piatto, scambiato a 1,0629$, mentre l’oro spot è salito a 1.163$ l’oncia, con i traders che hanno aspettato notizie dalla Federal Reserve statunitense in merito al previsto aumento dei tassi d’interesse. Il Dollaro è rimasto piatto contro lo Yen, scambiato a 115,140 dopo essere salito a 116,120 durante la notte, un massimo che non si vedeva da febbraio 2016. Anche il Dollaro canadese è rimasto stabile martedì, scambiando a 1,3124 per Dollaro dopo aver toccato un massimo su due mesi durante la notte.
I traders hanno speculato sulla possibilità che nel 2017 la Fed aumenti più volte i tassi d’interesse di quanto previsto, per via della vittoria presidenziale di Donald Trump, una previsione che ha fatto salire il Dollaro nelle ultime settimane. I traders sono in attesa di vedere se la vittoria di Trump porterà la Fed a ripensare alle previsioni per la crescita e l’inflazione per il paese, e a modificare le proprie politiche di conseguenza.