Mercoledì la Federal Reserve statunitense ha annunciato che aumenterà i tassi d’interesse di un quarto di punto percentuale, portandoli dallo 0,50 allo 0,75%, e non sorprende che questo abbia fatto salire il Dollaro a massimi che non toccava da quasi 14 anni, con l’indice del Dollaro che ha toccato quota 102,62. I rendimenti dei titoli decennali del Tesoro statunitense aono saliti al 2,584% e quelli a due anni sono saliti di oltre 10 punti base all’1,28%, l’aumento giornaliero più elevato dagli inizi del 2015.
Dopo l’annuncio i prezzi del greggio di sono stabilizzati, con i futures dell’International Brent crude oil che venivano scambiati a 54,02$ giovedì mattina, in aumento di 12 centesimi dal precedente prezzo di chiusura. I future del crude oil WTI statunitense venivano scambiati a 51,02$ a barile.
In Che Direzione Vanno i Tassi d’Interesse?
Il futuro cammino politico della Fed, cono sciuto come “dot plot” è stato modificato per via delle aspettative che il nuovo Presidente in carica Donald Trump espanderà la crescita. Almeno 17 dei policymakers della Fed sembrano aver modificato le loro previsioni da settembre. Il dot plot ha mostrato una media di tre aumenti dei tassi per il prossimo anno, in aumento rispetto ai due previsti originariamente. Nella sua dichiarazione a seguito dell’annuncio della Fed, il presidente della Fed Janet Yellen ha dichiarato che l’elezione di Trump ha posto la banca centrale in una “nuvola d’incertezza”, e che “tutti i partecipanti (FOMC) riconoscono la considerevole incertezza riguardo come potrebbero cambiare le politiche economiche e i loro possibili effetti sull’economia”.
A seguito dell’annuncio della Fed, sembra che i tre aumenti del 2017 saranno seguiti da altri tre aumenti nel 2018 e nel 2019, creando un aumento stabile dei tassi d’interesse nel lungo periodo del 3%. La Fed si aspetta che anche il tasso di disoccupazione nel 2017 scenderà al 4,5%, dato considerabile come piena occupazione. Si prevede che l’economia crescerà del 2,1% il prossimo anno, un leggero aumento nelle proiezioni rispetto alle precedenti aspettative, ferme al 2,0%.