Nonostante la sicurezza che la conferenza stampa di mercoledì del neo eletto presidente Donald Trump avrebbe fatto salire il Dollaro, le sue parole hanno avuto l’effetto contrario, portando il biglietto verde a scendere ampiamente dopo un notevole rafforzamento prima della conferenza.
Invece di rispondere direttamente alle domande, Trump ha girato intorno ai problemi o li ha completamente ignorati, non riuscendo a menzionare la tariffa proposta contro le esportazioni cinesi e non dando alcun dettaglio in merito ai tagli delle tasse o alla spesa proposta per le infrastrutture, i due punti principali che hanno alimentato l’aumento del Dollaro nelle ultime settimane.
L’indice del Dollaro ha perso lo 0,4% durante la sessione asiatica di giovedì, scendendo a 101,42 .DXY. Il Dollaro è sceso a 114,76 contro lo Yen e a 1,0602$ contro l’Euro, favorendo la ripresa della moneta unica dopo aver toccato minimi su 14 anni la scorsa settimana. Anche la Sterlina è stata aiutata dalla conferenza stampa di Trump, salendo a 1,2203$ dagli ultimi minimi su 10 settimane a quota 1,2048$. Una delle poche valute che sono scese contro il Dollaro a seguito del suo discorso è stato il Peso messicano, che ha toccato minimi record di 22,040 Pesos per Dollaro mercoledì, dopo il commento di Trump secondo cui i messicani dovranno pagare per il loro muro di confine in un modo o nell’altro.
Prezzi Greggio Continuano a Fluttuare
I prezzi del petrolio greggio faticano a mantenere i profitti questa settimana, dopo che l’americana Energy Information Administration ha annunciato mercoledì che le scorte sono inaspettatamente salite di 4,1 milioni di barili a 483,11 milioni. D’altra parte, stanno già iniziando ad emergere informazioni sui tagli alla produzione dall’Arabia Saudita, che si prevede si concentreranno verso l’Europa e gli Stati Uniti così da proteggere i maggiori clienti asiatici del paese.
Gli analisti hanno notato subito che l’accordo dell’OPEC obbliga i paesi a tagliare la loro produzione, ma non limita le esportazioni delle nazioni, il che potrebbe essere un segno che le scorte sono ancora abbastanza da mantenere i prezzi bassi nonostante i tagli.