Lunedì i prezzi del petrolio greggio sono scesi, con le esportazioni iraniane che hanno minato gli sforzi dei produttori membri dell’OPEC per diminuire la produzione e contenere il problema dell’eccesso di offerta globale. L’Iran ha venduto oltre 13 milioni di barili di petrolio conservati in mare nelle petroliere, nello sforzo di trarre vantaggio dal taglio alla produzione proposto dall’OPEC a novembre. I prezzi potrebbero anche risentire della forza del Dollaro.
Anche le trivelle statunitensi hanno aumentato la loro attività per la decima settimana di seguito, con i prezzi che sono rimasti a livelli redditizi per l’estrazione continua. I futures del petrolio greggio WTI dagli Stati Uniti è sceso di 28 centesimi per essere scambiato a 53,70$ a barile durante la sessione asiatica di lunedì. I futures del Brent hanno perso 26 centesimi dalla chiusura di venerdì per essere scambiati a 56,84$.
Novità Dalle Valute
Lunedì il Dollaro ha continuato a rafforzarsi contro lo Yen e veniva scambiato a 117,47, circa al +2% rispetto ai minimi di venerdì. I mercati azionari giapponesi lunedì sono rimasti chiusi per festività, mentre altri mercati asiatici hanno tentato di fare fortuna. L’Euro è rimasto stabile lunedì, scambiato a 1,0534$, proprio a metà dell’intervallo di trading della scorsa settimana. L’indice del Dollaro è rimasto piatto a 102,22 .DXY, sempre a metà dell’intervallo di trading della scorsa settimana. Con un Dollaro forte e i mercati azionari statunitensi che vengono scambiati vicino ai massimi su tutti i tempi, i traders prevedono la rottura dei livelli di supporto per far salire i mercati o un’inversione che potrebbe far scendere parecchio il mercato. Tutti gli occhi sono ora puntati sulla conferenza stampa del presidente eletto Donald Trump, che si terrà questo mercoledì, come evento chiave per determinare la direzione del mercato, se non si muoverà prima.