I futures del Brent venivano scambiati a 55,41$ durante la sessione asiatica di martedì, in aumento dello 0,5% dall’ultima chiusura. Anche il petrolio greggio WTI statunitense ha guadagnato lo 0,5% salendo a 52,60$ a barile dopo che l’americana Energy Information Administration ha annunciate un calo delle scorte di greggio di 869.000 barili la scorsa settimana, un rapporto sorprendente se comparato all’aumento previsto di 1,1 milioni di barili. Tuttavia, i traders rimangono scettici sul fatto che i prezzi dell’oro ritorneranno a salire.
“Rimaniamo molto scettici sulla price action in overnight” ha dichiarato Jeffrey Halley, analista senior di mercato per l’agenzia di intermediazione futures OANDA. Sia i prezzi del WTI che del Brent rimangono in perdita di circa il 5% dall’inizio dell’anno, nonostante i profitti di giovedì.
Anche di Dollaro Sale
Anche il Dollaro statunitense è salito durante la sessione asiatica di giovedì dopo essere sceso ulteriormente mercoledì. Il biglietto verde è salito dello 0,3% contro lo Yen per essere scambiato a 112,265. Il Dollaro è salito leggermente anche contro l’Euro, per essere scambiato a 1,0678$. L’indice del Dollaro veniva scambiato a 100,370, con lo 0,1% di aumento. Il Dollaro neozelandese ha perso lo 0,8% contro il biglietto verde, scambiato a 0,7201$, e scendendo dal massimo su tre mesi toccato in precedenza questa settimana. Giovedì la Reserve Bank of New Zealand ha mantenuto i tassi d’interesse a minimo record dell’1,75%, e ha fatto notare che i futuri giri di vite alle politiche sono probabilmente lontani almeno due anni.
I traders ora stanno puntando al meeting di venerdì fra il Presidente americano Donald Trump e il primo ministro giapponese Shinzo Abe, che potrebbe far salire lo Yen se il Presidente Trump continuasse a screditare la politica monetaria giapponese.