Nonostante il fatto che il presidente della Federal Reserve Janet Yellen abbia espresso incertezza per la politica economica del Presidente Donald Trump, ha annunciato martedì che “aspettare troppo ad eliminare l’accomodamento, sarebbe imprudente”, cosa che ha chiaramente suggerito un aumento delle possibilità che la Fed proceda ad un aumento dei tassi d’interesse a marzo.
Ha aggiunto che: “nei nostri successivi incontri, il committee valuterà se inflazione e occupazione stanno continuando ad evolversi in linea con queste aspettative, e in quel caso è probabile che risulterà appropriata una modifica dei tassi sui fondi federali”.
Wall Street ha registrato un’altra giornata record martedì dopo l’annuncio della Yellen, e i titoli asiatici sono saliti grazie alla scia dell’oscillazione verso l’alto, a toccare un picco si 19 mesi durante la sessione asiatica di trading di mercoledì. L’indice MSCI Asia-Pacific che raccoglie le principali borse asiatiche al di fuori del Giappone, ha guadagnato lo 0,8% arrivando a massimi che non si vedevano da luglio 2015. Le borse asiatiche hanno guadagnato l’1% , così come lo Hang Seng di Hong Kong. Il giapponese Nikkei è stato il chiaro vincitore della giornata, con un +1,2% dovuto in gran parte all’indebolimento dello Yen.
Mercati Valutari Reagiscono Alla Yellen
Mercoledì il Dollaro veniva scambiato leggermente al rialzo, andando a toccare i 114,380 Yen dopo aver registrato un massimo su due settimane martedì. Il biglietto verde veniva scambiato a 1,0675$ contro l’Euro. Un Dollaro più forte ha fatto scendere i prezzi del greggio, con il Brent che è sceso dello 0,5% a 55,68$ a barile e il greggio americano WTI che ha perso lo 0,6% per essere scambiato a 52,89$ a barile. A trascinare in basso i prezzi del greggio sono stati anche i timori che anche se l’OPEC riuscirà a mantenere il proprio impegno e continuasse con i tagli alla produzione, come promesso, l’aumento del 6,5% della produzione negli USA manterrebbe probabilmente alte le scorte mondiali, e questo non farà salire i prezzi.