Lunedì i prezzi del petrolio greggio sono ampiamente saliti, poiché sembra stia diminuendo il problema dell’eccesso di scorte, nonostante l’aumento di produzione degli Stati Uniti. L’americana Energy Information Association, venerdì ha riportato che le scorte di greggio degli USA sono salite per la settima settimana consecutiva, annuncio che ha fatto scendere parecchio i prezzi. Ad ogni modo, l’aumento di 564.000 barili per le scorte americane è stato l’aumento minore degli ultimi mesi, trend che i traders vedono come segno positivo. Se il trend delle basse importazioni e i piccoli aumenti delle scorte aumentassero, potremmo vedere realizzarsi il piano dell’OPEC di tagliare la produzione per mantenere alti i prezzi.
Il rispetto dei tagli alla produzione proposti dall’OPEC è arrivato a circa il 90%, sorprendendo i traders e mantenendo stabili i prezzi. Il Brent è salito dello 0,7% lunedì per essere scambiato a 56,39$ a barile, e il WTI veniva scambiato a 54,31$ (+0,6%)
Titoli Asiatici Cancellano Perdite
Il giapponese Nikkei è sceso di oltre l’1% lunedì, andando a toccare un minimo su due settimane e mezzo per via del rafforzamento dello Yen e del calo dei titoli finanziari sui timori che gli annunci che farà il Presidente Donald Trump saranno in merito alla sua prevista politica fiscale.
Lunedì il Dollaro ha perso lo 0,2% contro lo Yen, facendo scendere i titoli delle esportazioni e portando gli analisti a chiedersi se la rottura del livello 112 farà scendere la valuta verso il 110, mettendo in dubbio che le società giapponesi raggiungeranno la crescita prevista.
Per ora, tutti gli occhi saranno puntati sulla dichiarazione di Trump prevista per martedì, che speriamo faccia luce sulle politiche economiche e i piani fiscali del Presidente.