Il Dollaro è rimasto stabile durante la sessione asiatica di trading di giovedì, dopo che i forti dati sull’occupazione non hanno fatto altro che confermare le probabilità che la settimana prossima vedremo un aumento dei tassi d’interesse da parte della Fed. I prezzi del greggio hanno perso il 5% mercoledì andando a toccare il loro prezzo più basso dall’inizio del 2017, poiché i rapporti hanno confermato che le scorte di greggio negli USA hanno raggiunto massimi record. La produzione statunitense di greggio si attesta ora a 9,1 milioni di barili al giorno. Il mercato cono ha potuto rimbalzare da queste perdite giovedì mattina, sebbene sia riuscito ad intascare qualche profitto, con il Brent che è salito di 43 centesimi per essere scambiato a 53,54$ a barile, mentre il WTI ha toccato i 50,58$ a barile (un recupero di 30 centesimi). Il 50$ è un livello psicologico importante per il WTI, così come è importante come indicatore chiave per i mercati nel complesso. L’asset è sceso ad un minimo di 50,28$ a barile.
I prezzi del greggio potrebbero essere stati maggiormente recettivi per via dell’OPEC: i funzionari non hanno confermato l’estensione del loro impegno a tagliare la produzione al prossimo meeting a maggio. Il calo dei prezzi del greggio ha mantenuto a bada Wall Street, con I titoli energetici che hanno perso il 2,5%. Il Dow mercoledì ha perso lo 0,33%, mentre lo S&P lo 0,23%. Il Dow è poi risalito dello 0,6%.
L’indice del Dollaro è salito dello 0,1% giovedì mattina per essere scambiato a 102,210 .DXY, vicino ai picchi registrati il mese scorso. L’Euro veniva scambiato a 1,0530$, in calo rispetto al Massimo toccata questa settimana. L’oro spot veniva scambiato a 1.204,90$ giovedì, spinto dalle paure di un aumento imminente dei tassi.