Mercoledì, la Federal Reserve americana ha confermato un aumento dei tassi d’interesse di 25 punti base, spingendo al rialzo i prezzi delle borse statunitensi e confermando le aspettative dei traders, senza dare indizi concreti in merito alla futura politica monetaria. Inoltre, secondo un sondaggio di Reuters rilasciato mercoledì, gli analisti si aspettano almeno altri due aumenti nel 2017, e fino ad altri tre nel 2018.
Il Dow ha chiuso la giornata di mercoledì a +0,54%, mentre lo S&P 500 è salito dello 0,84%. Il Nasdaq ha guadagnato lo 0,74%. I mercati azionari asiatici sono saliti a loro volta giovedì, con l’indice MSCI Asia-Pacific, che raccoglie le principali borse asiatiche al di fuori del Giappone è salito dell’1,2%, a toccare il suo livello più alto da metà del 2015. Il Kospi sudcoreano ha guadagnato lo 0,6% giovedì, mentre lo Hang Seng di Hong Kong è salito dell’1,38%. Il giapponese Nikkei 225 è rimasto piatto giovedì, dopo il rafforzamento dello Yen contro il Dollaro.
Dollaro Fa Fatica
Il Dollaro ha fatto fatica dopo l’annuncio della Fed, con i rendimenti sui bond biennali che hanno perso 8 punti base durante la notte. L’Euro ha guadagnato l’1,2% per essere scambiato a 1,0727$, mentre lo Yen è salito a 113,38. L’indice del Dollaro contro un paniere di valute è sceso ad un minimo su tre settimane di 100,510 .DXY, al di sotto della maniglia 101.
Le valute hanno reagito all’indebolimento del Dollaro, con i prezzi del greggio che sono saliti per la prima volta in una settimana. I futures del greggio WTI hanno guadagnato 27 centesimi giovedì per essere scambiati a 49,13$ a barile. Il crude oil della Brent è salito di 31 centesimi per essere scambiato a 52,12$. L’oro spot ha registrato il maggior profitto giornaliero da settembre 2016, e giovedì mattina veniva scambiato a 1.225,13$ l’oncia.