Martedì mattina i prezzi del greggio sono saliti leggermente, con la debolezza del Dollaro che ha spostato i traders facendoli investire sulle materie prime piuttosto che sulle valute. I futures del Brent sono saliti di 20 centesimi durante la sessione asiatica di trading di martedì, per essere scambiato a 50,95$ a barile, mentre il crude oil statunitense WTI veniva scambiato a 47,97$ a barile con un aumento di 25 centesimi a barile. Ad ogni modo, i profitti sono stati limitati dai timori che un aumento della produzione statunitense possa vanificare i tagli alla produzione dell’OPEC ed impedire ai prezzi di stabilizzarsi come previsto.
Da quando l’indice del Dollaro ha toccato i picchi massimi di inizio marzo ha perso il 2,9%, con il Presidente degli USA Donald Trump che ha mostrato di non essere in grado di far passare le proprie proposte con la velocità e la facilità che aveva promesso.
Martedì le borse asiatiche sono salite, con il Dollaro che ha rimbalzato leggermente dai minimi su 4 mesi toccati lunedì, mentre il giapponese Nikkei 225 che ha incrementato i profitti con un aumento dell’1%, il maggior aumento giornaliero in oltre due settimane. I titoli australiani hanno guadagnato l’1,1% e l’indice Hang Seng di Hong Kong è salito dello 0,6%.
Valute Scambiate Quasi Piatte
Martedì mattina l’indice del Dollaro veniva scambiato a 99,23 .DXY, in leggero aumento dopo aver toccata minimi su 4 mesi lunedì. L’Euro è rimasto stabile a 1,0861 e il Dollaro è rimasto piuttosto stabile contro lo Yen, e veniva scambiato a 110,605 Yen (-0,1%) dopo aver toccato quota 110,110 Yen durante la notte, livello che non si vedeva da metà novembre. La Sterlina è salita dello 0,1% martedì mattina, dopo aver guadagnato quasi l’1% durante la notte. La Sterlina veniva scambiata a 1,2568$ martedì.
Sebbene i traders rimangano ampiamente orientati contro il Dollaro, ci sono ragioni per essere ottimisti, compreso il fatto che i repubblicani dovranno rendere effettivi alcuni dei loro piani per gli stimoli fiscali per poter rimanere forti per le elezioni di novembre del prossimo anno e mantenere il controllo del Congresso. Questo potrebbe aiutare il partito a lavorare all’unisono per fare tutto in modo più efficiente rispetto a com’è stato dall’insediamento di Trump a gennaio.