Il Dollaro si è rafforzato nuovamente venerdì, con la possibilità che si fa più vicina di vedere la Fed aumentare i tassi il 15 marzo, incoraggiando i traders ad acquistare Dollari. Il biglietto verde veniva scambiato a 114,18 Yen venerdì mattina, mentre l’Euro è sceso a 1,0515$ andando a testare i livelli di supporto 1,0492$ stabiliti a febbraio. Il presidente della Federal Reserve Janet Yellen più tardi farà un intervento che probabilmente fornirà l’indizio più forte sulla possibilità di vedere un aumento dei tassi il mese prossimo.
Un Dollaro più forte ha creato problemi ai prezzi delle materie prime sugli asset legati al Dollaro. L’Oro venerdì mattina veniva scambiato a 1233,50$, dopo il peggior calo giornaliero da dicembre registrato giovedì.
Le borse statunitensi sono scese dai loro massimi record di giovedì, movimento che ha avuto origine sia dal ritiro dei profitti, che da una ricerca ufficiale delle strutture Illinois Caterpillar, i cui titoli hanno perso il 4,3% e fatto scendere il Dow nel complesso.
I Dati Parlano Chiaro
Giovedì i rapporti dal Dipartimento del Lavoro americano hanno mostrato che il numero di americani richiedenti sussidi di disoccupazione per la prima volta la scorsa settimana è sceso vicino ad un minimo su 44 anni. È stata la 44° settimana consecutiva che i prezzi sono rimasti al di sotto delle 300.000 unità, soglia che indica salute nel mercato del lavoro. Questi dati così forti si prevede avranno un peso maggiore sulla decisione della Fed di aumentare i tassi d’interesse nel breve periodo.
Venerdì i rapporti dal Giappone sui prezzi core al consumo hanno mostrato un calo nella spesa familiare a gennaio, nonostante il rimbalzo del mercato del lavoro. I dati sui prezzi core al consumo dal Giappone sono saliti per la prima volta in oltre un anno, a causa di un aumento dei consumi privati e dei costi dell’energia. Questo ha dato un po’ di ottimismo che la Bank of Japan possa essere sulla buona strada per raggiungere il proprio target del 2% per l’inflazione, e per invertire finalmente la piaga della bassa inflazione che sta preoccupando il paese per quasi vent’anni.