Mercoledì le borse asiatiche hanno visto il peggior calo in due settimane, con gli investitori che hanno nuovi dubbi sui piani economici e l’agenda di crescita proposta dal Presidente degli USA Donald Trump. L’indice MSCI Asia-Pacific, che raccoglie le principali borse asiatiche al di fuori del Giappone è sceso dell’1,3% mercoledì, dopo aver toccato il suo livello più alto dal 2015, martedì. Anche i futures americani sono scesi mercoledì, lasciando presagire mari agitati durante il resto della giornata di trading di mercoledì.
Anche Wall Street ha faticato martedì, con i titoli bancari in testa al declino e la sofferenza del più ampio calo giornaliero del settore da giugno 2016. Gli investitori che stanno ritirando i fondi dal settore bancario hanno “votato con i loro piedi”, ed espresso preoccupazione che Trump questa settimana non riuscirà a far passare il suo disegno di legge sull’assistenza sanitaria, segno che avrà problemi nel mantenere anche le altre promesse.
Lo Yen giapponese è salito molto contro il Dollaro, andando a toccare un massimo su quattro mesi di 111,63, per poi scendere al di sotto del ben noto livello 112 per la prima volta dai primi di febbrai. Anche l’indice del Dollaro contro un paniere di valute è sceso al di sotto del livello chiave di 100 .DXY mercoledì.
Anche i prezzi del greggio hanno cancellato i profitti di martedì, con il petrolio greggio WTI che è sceso al di sotto dei minimi overnight di 48,15$ a barile, nuovi minimi su 4 mesi.