Mercoledì il Dow Jones Industrial Average ha guadagnato circa 300 punti, chiudendo per la prima volta a quasi 21.000. Anche lo S&P 500 ha rotto a livelli record mercoledì, scambiato brevemente a oltre 2.400 punti prima di chiudere la giornata ad un rispettabilissimo +1,4%.
Il discorso di Trump “America first” ha indubbiamente influenzato i mercati statunitensi, dando speranza ai traders di vedere stimoli economici e di riforme fiscali. Mercoledì sono arrivati altri dati positivi sotto forma dei rapporti sul reddito personale, che hanno mostrato un aumento dello 0,4% a gennaio, e di relazioni positive dal Beige Book della Fed. I dati complessivi del PMI manifatturiero di gennaio hanno registrato i valori più alti in sei anni.
Le aspettative per un aumento dei tassi sono quasi raddoppiate mercoledì, con gli analisti che vedono un 70% di probabilità che accada. Un aumento a marzo esprimerebbe la fiducia dei policy makers nelle capacità di Trump di mettere in atto i propri piani, e darebbe alle aziende l’opportunità di spendere di più in crediti, che migliorerebbe ulteriormente la crescita economica del paese.
Mercati Asiatici e Movimenti di Valute
Giovedì i titoli asiatici hanno reagito al possibile aumento dei tassi salendo. Il giapponese Nikkei 225 ha guadagnato il 13% andando a toccare massimi su 14 mesi, mentre l’indice MSCI Asia-Pacific, che raccoglie le principali borse asiatiche al di fuori di quella del Giappone, è salito dello 0,7%.
Per i mercati valutari, il Dollaro è salito dello 0,2% contro lo Yen, mentre la Sterlina inglese è andata a toccare un minimo su sei settimane a quota 1,2261$, a seguito dei rinnovati timori per la Brexit e dei dati deludenti dal Regno Unito usciti mercoledì. L’Euro ha perso lo 0,2% scendendo a 1,0529$.