Durante la mattinata della sessione di martedì le borse asiatiche sono arrivate a toccare un massimo su 21 mesi a seguito dei segnali di crescita economia, nonostante la chiusura al ribasso lunedì a Wall Street, con i traders che temono che gli stimoli economici e i tagli fiscali proposti da Donald Trump richiederanno più tempo del previsto. L’indice MSCI Asia-Pacific, che raccoglie le principali borse asiatiche al di fuori del Giappone, è salito dello 0,4% durante la prima parte della sessione, andando a toccare massimi su 21 mesi, favorito dai profitti di Hong Kong e Corea del Sud.
Martedì mattina il Dollaro è sceso vicino a minimi su tre settimane, andando a toccare i 112,26 Yen. Anche l’Euro ha continuato a salire contro il biglietto verde toccando quota 1,0758$, restituendo i guadagni realizzati la scorsa settimana con le elezioni olandesi, che hanno contrastato le tendenze populiste del paese. Martedì l’indice del Dollaro è salito leggermente a 110,26 .DXY dopo aver toccato un nuovo minimo su sei settimane, lunedì.
Prezzi Greggio Rimbalzano
I prezzi del crude oil Brent hanno toccato i 51,86$ a barile martedì mattina, in aumento dello 0,5% sulle speranze che l’OPEC estenderà i propri tagli alla produzione mentre la domanda continua a salire. I futures del petrolio greggio WTI hanno guadagnato lo 0,3% per essere scambiati a 48,35$ a barile. Nonostante l’impegno dell’OPEC a ridurre la produzione di 1,8 milioni di barili al giorno, i prezzi hanno perso oltre il 10% dall’inizio del 2017. Per invertire questo trend, i membri dell’OPEC hanno manifestato interesse nell’estendere i tagli alla produzione oltre la data di scadenza originaria di giugno, per favorire una ripresa del controllo sui prezzi. Attualmente i prezzi sono stati controllati ampiamente dagli USA, il cui continuo aumento della produzione ha controbilanciato gli sforzi calcolati dell’OPEC. I futuri tagli dell’OPEC alla produzione probabilmente dipenderanno da produttori non facenti parte dell’OPEC, come la Russia, e dai loro sforzi.