Lunedì i prezzi dei futures sul greggio sono scesi leggermente dopo che i rapporti sulla produzione statunitense hanno continuato a salire la scorsa settimana. Anche un Dollaro più forte ha mantenuto bassi i prezzi del greggio, con i futures del Brent che sono scesi di 15 centesimi per essere scambiati a 53,38$ a barile, e il crude oil WTI che ha perso 8 centesimi per essere scambiato a 50,52$ a barile.
Sia i futures del Brent che del WTI hanno registrato le perdite trimestrali peggiori dal primo trimestre 2015. Il Brent ha chiuso il trimestre a -7% e il WTI a -6%, calo ampiamente attribuibile all’aumento della produzione, che ha neutralizzato i tagli alla produzione da parte dell’OPEC. Il numero di impianti di trivellazione negli USA la scorsa settimana è salito di 10 unità arrivando a 662, marcando il primo trimestre del 2017 come quello con la produzione più alta dalla metà del 2011. Anche l’Iraq ha promesso un aumento della produzione entro la fine del 2017 di 5 milioni di barili al giorno, sebbene attualmente sia impegnato con i tagli alla produzione dell’OPEC.
L’indice del Dollaro è salito leggermente durante la sessione asiatica di lunedì, scambiato a 11,400 .DXY, con i traders in attesa dei dati non-farm payroll, in uscita questo venerdì, per vedere se il biglietto verde scenderà ancora o rimbalzerà su dati positivi per l’occupazione. Secondo un sondaggio di Reuters, gli economisti si aspettano la creazione di 180.000 nuovi posti di lavoro a marzo.
Lunedì il Dollaro veniva scambiato a 111,34 Yen, quasi piatto, dopo il rilascio di lunedì del sondaggio “tankan”, che ha rivelato un’aspettativa che entro la fine dell’anno la coppia toccherà quota 108,34. Il sondaggio ha mostrato anche un miglioramento del sentimento delle grandi aziende manifatturiere per il secondo trimestre consecutivo, segno che l’economia è sulla strada della ripresa.