I rapporti dall’americana Energy Information Administration, che indicano una diminuzione delle scorte negli USA, hanno fatto salire leggermente i prezzi del greggio giovedì mattina, aiutando la materia prima a recuperare le profonde perdite subite mercoledì. I futures del crude oil statunitense WTI hanno guadagnato 12 centesimi giovedì mattina, per essere scambiati a 50,56$ a barile dopo un calo del 4% durante la notte. Il Brent ha recuperato 15 centesimi a barile per essere scambiato a 53,08$ a barile. Le scorte di greggio negli USA sono scese di un milione di barili la scorsa settimana, alimentando le speranze per una diminuzione dell’eccesso di offerta globale, nonostante le aspettative che la produzione americana continuerà ad aumentare nelle settimane a venire.
Giovedì i titoli asiatici hanno seguito i prezzi del crude oil e sono saliti, con il giapponese Nikkei 225 che è salito dello 0,3% e l’indice MSCI Asia-Pacific, che raccoglie le principali borse asiatiche eccetto il Giappone, è salito dello 0,1%, con i traders che hanno cercato di approfittare della recente svendita. Ad ogni modo, si prevede un basso volume di trading durante la giornata, poiché i traders sono in attesa dei risultati delle elezioni presidenziali francesi, che verranno annunciati questo fine settimana. Con la corsa che si fa sempre più serrata, il candidato di estrema destra Marine Le Pen ha ingaggiato una battaglia con Bruxelles, mettendo in evidenza la propria posizione euroscettica, facendo dunque chiedere ai traders cosa potrebbe succedere se la Le Pen dovesse uscirne vincitrice.
Traders Ancora Attenti al Summit Finanziario
Nella tarda giornata di oggi i leader finanziari globali si riuniranno negli USA per dar voce al loro supporto per un commercio libero, posizione in contrasto con la politica protezionistica promossa da Trump. Nei loro incontri con il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale, i leader finanziari globali sperano di mettere in evidenza le possibili conseguenze delle politiche proposte da Trump sull’economia globale, e di mettere in guardia sugli effetti negativi che potrebbe avere il piano del Presidente per la riduzione del deficit commerciale americano.
Il gruppo di Trump ha già iniziato a rispondere con dichiarazioni che mostrano come altri paesi siano molto più protezionisti degli Stati Uniti, lasciando dunque intendere che Trump potrebbe decidere di ignorare i consigli del FMI e della Banca Mondiale.