I mercati asiatici sono scesi parecchio mercoledì mattina, con lo Yen che ha rimbalzato a causa delle preoccupazioni politiche in merito al Presidente Donald Trump. Alle 06:00 GMT di mercoledì, il Nikkei perdeva lo 0,54%. Lo Hang Seng di Hong Kong ha perso lo 0,27%. Lo Shanghai Composite cinese veniva scambiato all’interno dell’intervallo, in peridta solo dello 0,06%, mentre lo Shenzhen Composite ha registrato lo 0,34% di profitti durante la sessione mattutina. Il Kospi sudcoreano mercoledì mattina è stato scambiato piatto.
Il Dollaro ha perso lo 0,50% contro lo Yen a 112,54. Il Dollaro si è indebolito anche contro un paniere di partner commerciali chiave, con l’indice del Dollaro che è sceso a 98,087 .DXY durante la prima parte della sessione di mercoledì, un calo notevole dai livelli oltre il 99 a cui so trovava la scorsa settimana.
I traders rimangono preoccupati per il Presidente Trump, mentre continua l’indagine sul presunto passaggio di informazioni segrete a funzionari russi, dalla quale Trump continua a difendersi, quando ieri ha detto di avere “il diritto assoluto” di condividere quelle informazioni. Trump è sospettato anche di aver chiesto poi al Direttore dell’FBI James Comey di chiudere le indagini sull’ex consigliere nazionale per la sicurezza Michael Flynn.
Successo australiano
Il Dollaro australiano si è rafforzato contro il biglietto verde per la sesta sessione consecutiva mercoledì, per essere scambiato a 0,7412$. Mercoledì l’agenzia di rating S&P ha dato all’Australia una tripla A, mettendo in evidenza il basso debito pubblico e “l’economia sana e flessibile”, nonostante le preoccupazioni per la capacità del governo di ricreare un avanzo di bilancio. L’Australia è uno dei soli 10 paesi a mantenere un rating di AAA dalle tre agenize principali.
Ad ogni modo, S&P ha messo in guardia da proiezioni negative per il paese, facendo notare il rischio per la bassa inflazione e una crescita salariale stagnante, che potrebbero ostacolare il progresso fiscale del paese.