I prezzi del petrolio greggio sono saliti del 3% durante la notte estendendo il rally a giovedì, e registrando il giorno con maggiori profitti dal 1 dicembre 2016. I profitti sono stati generati dalla notizia che le scorte di greggio sono diminuite in modo sostanziale, assieme al rinnovato sostegno di Iran e Algeria ad estendere i tagli alla produzione dell’OPEC. I rapporti dalla Energy Information Administration hanno mostrato un calo di circa 5,2 milioni di barili, un’enorme differenza rispetto agli 1,8 milioni di barili che ci si aspettava.
Alle 06:20 GMT il petrolio greggio WTI veniva scambiato a 47,38$ a barile, e il Brent era a 50,47$ a barile (+0,5%).
I titoli asiatici hanno cavalcato l’onda dell’aumento del greggio registrando anch’essi profitti nella maggior parte dei mercati. Lo HangSeng di Hong Kong è salito dello 0,26%, mentre il giapponese Nikkei 225 guadagnava lo 0,34%. L’indice MSCI che raccoglie le principali borse asiatiche al id fuori del Giappone è salito dello 0,3%. Non sorprende che i profitti globali hano ricevuto una spinta da quelli del settore energetico.
Oscillazioni delle Valute
Il Dollaro ha registrato profitti per la quarta sessione consecutiva questa settimana, ma ha interrotto la serie vincente giovedì scendendo leggermente per essere scambiato a 114,17 contro lo Yen, appena lo 0,1% di calo. Con il calo del Dollaro l’oro è salito, scambiato a 1.220,17$ l’oncia giovedì mattina. Il Dollaro ha fatto fatica anche contro l’Euro, scambiato relativamente piatto giovedì.
Il Dollaro canadese è stato sotto pressione durante la prima parte della sessione di trading dopo che l’Investor Service di Moody’s ha declassato cinque banche canadesi. Il Dollaro canadese veniva scambiato a 1,3734$.