Martedì mattina l’indice del Dollaro è salito, con Euro e Sterlina che hanno subìto la pressione politica delle elezioni: il vantaggio del Primo Ministro britannico Theresa May si è assottigliato a 6 punti percentuali. I sondaggi d’opinione sono preoccupanti per i conservatori, che stanno perdendo terreno essenziale prima delle elezioni dell’8 giugno.
Alle 05:42 GMT la Sterlina è scesa dello 0,21% a 1,2812$, in direzione del minimo su tre settimane toccato venerdì. L’Euro ha perso lo 0,34% scendendo a 1,1126. Sull’Europa hanno pesato le preoccupazioni per la situazione finanziaria della Grecia, dopo l’annuncio di lunedì che i suoi creditori devono raggiungere un accordo sull’alleggerimento del debito al meeting di giugno dei Ministri delle finanze della zona Euro. Un default riaprirebbe le discussioni su un’uscita della Grecia dall’Unione Europea, che metterebbe ulteriormente sotto pressione la moneta unica. Lunedì il Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi non è riuscito ad infondere ottimismo, ma ha confermato la necessità di stimoli “sostanziali” nonostante i miglioramenti nella crescita della regione.
Sia il Dollaro che l’Euro sono scesi contro lo Yen, con l’Euro che è sceso dello 0,68% a 123,35 e il Dollaro dello 0,31% a 110,89. I traders ora sono in attesa dei dati che verranno rilasciati più tardi, inclusi quelli sul PIL francese e tedesco e i dati di maggio per l’inflazione negli USA.
Martedì nei mercati delle materie prime l’oro è salito a 1.268,34$, mentre i futures del crude oil WTI hanno perso lo 0,2% scendendo a 49,77$ a barile. Il petrolio greggio di riferimento Brent è sceso dello 0,4% a 52,09$ a barile.