Sembra che su di noi incomba la fine dell’era dei soldi facili durata una decina d'anni, con un’altra banca centrale che ieri ha lasciato intendere che in futuro darà un giro di vite alla politica monetaria: il Governatore della Bank of England Robert Carney ha pubblicamente commentato che “probabilmente si renderà necessaria l’eliminazione di qualche stimolo monetario”. In apertura di settimana anche Mario Draghi, Presidente della Banca Centrale Europea ha detto la stessa cosa, e i mercati valutari e dei bond hanno reagito in modo piuttosto forte. Anche la Bank of Canada si è posta in modo simile un paio di settimane fa, portando a zero il numero delle banche centrali più importanti con una politica pubblica volta alla continuazione di una politica monetaria accomodante.
Euro e Sterlina Salgono
Le conseguenze di questi cambiamenti nella politica sono state sentite immediatamente nei mercati Forex, con il Dollaro canadese che è arrivato a raggiungere massimi su più mesi contro il Dollaro statunitense, e la Sterlina e l’Euro in modo molto forte questa settimana. Durante la sessione asiatica di oggi, la coppia di valute di riferimento EUR/USD ha raggiunto un nuovo massimo su 1 anno a quota 1,1419, con un aumento di oltre il 2% dai commenti di Draghi. Anche la coppia GBP/USD è salita parecchio dopo i commenti di ieri di Carney, guadagnando oltre l’1,35% e arrivando a toccare livelli che non si vedevano da quando si prevedeva che il partito conservatore in carica avrebbe vinto le elezioni britanniche con una vittoria schiacciante. Contro lo Yen giapponese, i movimenti di Euro e Sterlina sono stati più forti, con il Dollaro che ha continuato a rafforzarsi gradualmente contro lo Yen. Quest’ultimo rimane in una posizione interessante, con il tasso di cambio che sembra essere meno controllato dalla banca centrale per via della sua appetibilità agli occhi di investitori e trader come bene rifugio, cosa che provoca una gran mal di testa politico alla Bank of Japan.
Bond e Titoli Azionari
Anche bond e titoli azionari hanno risentito dei mutamenti politici, con il principale indice azionari inglese, il FTSE 100 che ha persolo 0,67% poiché i profitti delle sue società costituenti sono principalmente in valuta estera. Il DAX 50 è salito, con l’Euro che ha ricevuto una spinta. Nei mercati dei bond l’effetto è stato più forte, con i rendimenti dei bond decennali tedeschi che hanno registrato il loro maggior aumento giornaliero in due anni.