Il Dollaro ha aperto l’ultima settimana di giugno leggermente sulla difensiva, con i rendimenti dei bond statunitensi limitati da una variazione delle previsioni sull’inflazione, cosa che ha messo nuovamente in discussione i piani della Federal Reserve per inasprire la politica monetaria. Alle 6:57 di lunedì il Dollaro veniva scambiato a 111,29 contro lo Yen, in perdita rispetto al massimo della scorsa settimana di 111,79 Yen. L’Euro veniva scambiato a 1,1191$, negoziato in modo relativamente stabile nonostante la notizia che l’Italia dovrà salvare due banche che la Banca Centrale Europea ha annunciato stanno “fallendo o per fallire”. Alle banche, Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, sono stati allocati 5,8 miliardi di Dollari (5,2 miliardi di Euro) di risorse per poter rimanere operative. Alcuni analisti si aspettano che il costo del piano di salvataggio salirà ad un massimo di 19 miliardi di Dollari.
Mercati Asiatici Salgono
Lunedì mattina i titoli asiatici sono saliti, con l’indice MSCI Asia-Pacific al di fuori del Giappone che ha guadagnato lo 0,4% e il giapponese Nikkei 225 è salito dello 0,1%. Lo Hang Seng di Hong Kong è salito dello 0,45%. Alcuni mercati globali rimarranno chiusi lunedì per festeggiare la fine del Ramadan.
I prezzi del greggio sono saliti leggermente durante la sessione asiatica di lunedì nonostante il continuo aumento degli impianti di trivellazione e la conferma che gli Stati Uniti hanno aggiunto 11 nuovi impianti la scorsa settimana. I futures del Brent hanno guadagnato l’1,05% salendo a 46,02$ a barile, mentre i futures del greggio WTI sono saliti dell’1,07% a 43,47$ a barile. Con il supporto che si aggira nei pressi del livello 40$, i traders sono preoccupati che la produzione statunitense non rallenterà fin quando non verrà raggiunto quel livello, vanificando gli sforzi degli ampi tagli alla produzione da parte dell’OPEC, contribuendo all’eccesso di scorte, problema che si rifletterà sui prezzi per molto tempo dopo che gli USA avranno rallentato la produzione.