Lunedì mattina il Dollaro ha avuto difficoltà contro la maggior parte dei partner di trading inclusi Euro, Yen e Sterlina sorvolando minimi su 13 mesi. Sul biglietto verde hanno pesato anche le preoccupazione politiche che sembrano affliggere gli Stati Uniti dall’elezione del Presidente Trump a gennaio. L’ultima preoccupazione per il Presidente è arrivata durante il fine settimana con le dimissioni di Sean Spicer, segretario stampa di Trump, sollecitate dalla nomina di Anthony Scaramucci come direttore delle comunicazioni. Scaramucci ha un curriculum di tutto rispetto, ha ricoperto i ruoli di direttore di fondi hegde e vice presidente senior della Export-Import Bank statunitense. I detrattori, tuttavia, sono preoccupati che qualcuno con un rigido background finanziario non sia il candidato ideale per dirigere le comunicazioni della Casa Bianca (soprattutto visto che spesso gli imprevedibili tweet di Trump entrano in contrasto con i messaggi creati accuratamente dalla Casa Bianca). I trader di tutto il mondo sono preoccupati che una drastica riorganizzazione alla Casa Bianca (o anche temporanei disordini) aggiungeranno ulteriore scompiglio al Dollaro.
L’Euro veniva scambiato a 1,1669$, con un aumento dello 0,7% contro il Dollaro. Alle 10:14 ora di HK/SIN il biglietto verde era sceso dello 0,14% contro lo Yen, a 110,94.
I mercati asiatici hanno aperto al ribasso lunedì mattina, una battuta d’arresto dopo la chiusura piatta di Wall Street di venerdì. Durante la prima parte della sessione il giapponese Nikkei 225 è sceso dello 0,83% e l’indice MSCI che raccoglie le principali borse asiatiche al di fuori del Giappone ha perso lo 0,1%. Anche l’australiano ASX 200 è sceso, scambiato a -0,81% e il Kospi sudcoreano ha perso lo 0,15%. Solo lo Hang Seng di Hong Kong è andato controtendenza, scambiato in aumento dello 0,44% durante la mattinata di lunedì.
Il Messaggio di Lunedì
Tutti gli occhi sono puntati di nuovo sul Presidente Trump, che lunedì alle 15:15 EST ha in programma di rilasciare una dichiarazione sullo stato della riforma del sistema sanitario. La promessa di abrogare e sostituire la riforma del sistema sanitario operata dal Presidente Obama (“Obamacare”) è stata una delle maggiori proposte di Trump in campagna elettorale, proposta fallita la scorsa settimana dopo che il presidente non è riuscito a raccogliere sufficiente sostegno all’interno del partito repubblicano, il suo stesso partito, per far approvare la legge. Dopo l’insuccesso nell’abrogazione e rimpiazzo della legge, Trump non è riuscito nemmeno a trovare abbastanza supporto per poter semplicemente far abrogare la legge. Sebbene sia improbabile che lunedì i commenti di Trump forniranno nuove informazioni sulle riforme del sistema sanitario, sono importanti perché imposteranno i toni per le riforme sul sistema fiscale che spera di far passare.