La scorsa settimana le scorte di greggio sono salite, ha annunciato martedì l’American Petroleum Institute, con gli USA che hanno aggiunto 1,6 milioni di barili portando le scorte ad un totale di 497,2 milioni di barili. Anche le scorte dell’OPEC sono rimaste più elevate del previsto, nonostante l’impegno del gruppo nel tagliare la produzione. L’aumento delle scorte dell’OPEC è dovuto in gran parte all’elevata produzione di Libia e Nigeria, due Stati membri che attualmente sono esenti dai tagli alla produzione imposti dall’OPEC.
Alle 10:55 ora di HK/SIN il crude oil Brent veniva scambiato a 48,79$ a barile (-0,12%), mentre i futures dello statunitense WTI sono scesi dello 0,13% a 46,34$ a barile. Secondo Reuters, l’Arabia Saudita si è impegnata nuovamente a portare stabilità nei mercati petroliferi e a bilanciare l’aumento di produzione di Libia e Nigeria con i loro sforzi. Questi commenti sono stati fatti dopo che una relazione del Petroleum Policy Institute, con sede nel Regno Unito, ha riportato che l’Arabia Saudita sta considerando di ridurre le proprie esportazioni di 1 milione di barili al giorno per bilanciare le elevate esportazioni di Libia e Nigeria, che non si prevede rispetteranno un tetto imposto alla produzione. I dati di martedì confermano che le esportazioni dell’Arabia Saudita a maggio sono scese da 7,006 milioni di barili al giorno a 6,924 milioni.
Dollaro Continua a Lottare
Mercoledì mattina il Dollaro ha continuato a far fatica, scambiato prevalentemente piatto contro i suoi principali partner commerciali. È rimasto invariato contro lo Yen, scambiato a 112,04 dopo aver toccato un minimo di 111,685. Anche l’Euro è rimasto piatto, scambiato a 1,1536 dopo aver toccato un massimo su 14 mesi di 1,1583. Il biglietto verde ha toccato un minimo anche contro il Dollaro australiano mercoledì mattina.