Giovedì mattina i titoli asiatici hanno sorvolato massimi vicini a 10 anni, supportato dai forti profitti aziendali negli USA e dall’ottimismo per i meeting delle banche centrali giapponese ed europea che verso fine giornata. Si prevede che la Bank of Japan chiuderà i suoi due gironi di meeting politico con l’intenzione di ridurre nuovamente le sue previsioni per l’inflazione e proiettare un taglio tardivo al suo programma di stimoli economici. Se così fosse, sarebbe la sesta volta che quest’ultimo verrebbe posposto da quando è stato presentato dal Governatore della BoJ Haruhiko Kuroda nel 2013. Gli analisti si aspettano che la BoJ confermerà l’assenza di necessità di un allentamento politico al momento, poiché già il continuo rafforzamento dell’economia può aumentare da solo i consumi e i prezzi.
Si prevede che il meeting della BCE stabilirà le basi per un cambio politico durante l’autunno, come aveva lasciato intendere il Presidente della BCE Mario Draghi il mese scorso in un annuncio sorprendentemente poco accomodante. Gli analisti sono nervosi, attendono di vedere come si riposizioneranno le banche una volta che non saranno più disponibili interessi passivi bassi.
Il Kospi sudcoreano ha guadagnato lo 0,07%, lo Hang Seng di Shanghai è salito dello 0,04%, mentre l’indice australiano ASX 200 è stato in testa durante la prima parte della giornata , con un aumento dello 0,53%. L’indice MSCI, che raccoglie le principali borse asiatiche al di fuori del Giappone, è salito dello 0,15%, sorvolando massimi che non si vedevano da dicembre 2007.
Durante la mattinata di giovedì i mercati valutari sono stati relativamente stabili, sebbene il Dollaro abbia continuato a far fatica contro lo Yen, scambiato a 111,90 alle 10:18 ora di HK/SIN. Anche l’Euro è salito contro il Dollaro, scambiato a 1,1523$. L’indice del Dollaro è rimasto stabile, scambiato a 94,762 .DXY.