Negli Stati Uniti la vendita di nuovi immobili è scesa dell’1,8% a giugno, ad una base annuale di 5,52 milioni di case contro i 5,62 milioni del mese precedente. Il dato è stato ben al di sotto delle aspettative (ferme a 5,58 milioni di abitazioni), ed è stata la seconda lettura più bassa del 2017, nonostante ci sia stato comunque un aumento dello 0,8% nelle vendite. Le potenziali dinamiche di mercato non sono cambiate per questo mese, mentre persiste una forte domanda, mitigata però da un tasso di crescita dei prezzi che minaccia la possibilità si sostenere i costi e chiudere gli accordi. Anche l’offerta è debole, nonostante a giugno sia salita leggermente a 4,3 contro il precedente 4,2, e tuttavia ben al di sotto del 4,6 registrato a giugno 2016.
Durante il mese le vendite sono salite leggermente nella regione del Midwest, mentre c’è stato un calo nelle altre tre regioni. I dati complessivi per l’offerta di immobili sono scesi del 7,1% su base annuale, e del 7,1% su base annuale per 25 mesi consecutivi.
A giugno il prezzo medio degli immobili è arrivato a 263.500$, con un 6,5% di aumento rispetto a giugno 2016.
Le vendite in generale puntano ancora ad un forte trend nel mercato, soprattutto perché i prezzi sono limitati dall’offerta. Non dovrebbe esserci grande influenza sulle aspettative per la politica monetaria, con il consiglio della Federal Reserve che considera ancora che i dati stiano legittimando una normalizzazione della politica monetaria, soprattutto in condizioni di pullback finanziario.
Il sentimento è rimasto debole con l’USD/JPY che non è riuscito a riconquistare il livello 111,00, mentre i bond del Tesoro sono rimasti pressoché invariati.