Lunedì i titoli asiatici hanno posto fine alla serie di perdite, nonostante i deboli dati dalla Cina, che hanno mostrato che la crescita economica è stata al di sotto delle aspettative in diversi settori. La Cina ha riportato un aumento della produzione industriale del 6,4% su base annuale, più basso del 7,4% previsto. Anche le vendite al dettaglio a luglio non hanno rispettato le previsioni, salendo del 7,2% contro il 7,6% previsto dagli analisti. Nonostante questo, i mercati asiatici sono saliti lunedì mattina, con lo Shanghai Composite che alle 11:33 ora di HKK/SIN era salito dello 0,41%, mentre il Kospi sudcoreano ha guadagnato lo 0,64%. L’indice MSCI Asia-Pacific, che raccoglie le principali borse asiatiche al di fuori del Giappone, ha guadagnato lo 0,7% dopo aver perso il 3% durante gli ultimi 3 giorni di trading per via dell’aumento delle tensioni fra Corea del Nord e Stati Uniti. Il giapponese Nikkei 225 è stato uno degli unici indici asiatici a continuare in negativo lunedì mattina, perdendo l’1% a causa della forza dello Yen e di dati migliori delle aspettative per la crescita economica del secondo trimestre.
Nei prossimi giorni, le tensioni politiche fra questi due paesi continueranno probabilmente a pesare sui mercati asiatici. Un altro fattore a contribuire è stato l’ordine del Presidente Trump ai suoi migliori consiglieri economici di aprire un’indagine su possibili pratiche commerciali scorrette da parte della Cina. La stampa cinese ha risposto all’indagine di Trump dicendo che così facendo, si “avveleneranno” i rapporti fra i due paesi. Trump ha risposto a sua volta dicendo che allenterà la propria stretta sulla Cina, se questa assumerà un atteggiamento più aggressivo contro la Corea del Nord. Tuttavia, i funzionari della Casa Bianca hanno negato l’utilizzo del commercio da parte di Trump per far pressione la Cina e coinvolgerla contro la Corea del Nord.
Durante la prima parte della sessione di trading asiatica il Dollaro era salito dello 0,24% contro lo Yen, scambiato a 104,40 Yen, ma il biglietto verde è risultato piatto contro la maggior parte dei suoi principali partner commerciali, incluso l’Euro, il Loonie e la Sterlina.