Il Dollaro statunitense è riuscito a salire lunedì mattina nonostante il potenziale danno dell’uragano Irma, mentre il Presidente Donald Trump fa pressione sul Congresso per velocizzare la sua revisione del sistema fiscale, indicando come emergenza l’uragano e l’impatto economico previsto, che può essere mitigato da una riforma fiscale.
Inoltre, i trader stanno mettendo in dubbio la possibilità di un aumento finale dei tassi d’interesse nel 2017, che potrebbe essere rinviato per via del caos a livello economico provocato nelle ultime settimane dagli uragani Harvey e Irma. Nelle loro ultime proiezioni, i funzionari della Federal Reserve hanno lasciato intendere che ci sarà un ulteriore aumento dei tassi, ma i dati deboli per l’inflazione e le ultime sfide economiche hanno portato a metterlo in discussione.
Il Dollaro è salito contro la maggior parte dei suoi principali partner di trading prima dell’apertura di Londra. L’Euro ha perso lo 0,17% contro il biglietto verde, scendendo a 1,2013$. Alle 07:20 GMT il Dollaro era salito dello 0,53% contro lo Yen per essere scambiato a 108,40, seppure ben al di sotto dell’intervallo a 109 visto la scorsa settimana. Il Dollaro è salito anche contro lo Yuan cinese, sceso dal massimo su 21 mesi toccato venerdì. Lo Yuan quest’anno ha guadagnato il 6,8%.
Anche i Prezzi del Greggio Salgono
Anche i prezzi del petrolio greggio sono saliti durante la sessione asiatica di lunedì, dopo che in un meeting con i ministri kazako e venezuelano, domenica, il ministro saudita per il petrolio ha paventato la possibilità di estendere i tagli alla produzione oltre marzo 2018. I futures del greggio WTI sono saliti dello 0,88% a 47,90$ a barile, mentre quelli del Brent hanno guadagnato lo 0,54% salendo a 54,08$ a barile. I trader rimangono preoccupati per l’impatto che avrà sulla produzione globale il calo delle raffinerie negli Stati Uniti dovuta agli uragani, sebbene sembra che finora i paesi siano stati in grado di colmare il gap lasciato dalle raffinerie americane.