I prezzi del greggio sono rimasti stabili dopo la sessione di trading asiatica di lunedì, e hanno sorvolato massimi su più mesi dopo un calo dell’attività estrattiva negli USA, e le raffinerie hanno continuato a tentare di riassestarsi dopo gli uragani Harvey e Irma visti questo mese.
Alle 13:57 ora di HK/SIN i futures del petrolio greggio WTI sono saliti dello 0,24% a 50,01$ a barile, e la materia prima sembrava pronta a rompere il livello di resistenza chiave 50,43$ a barile, ha commentato l’analista di Reuters, Wang Tao. I futures del Brent hanno guadagnato lo 0,18% salendo a 55,72$ a barile, vicini ad un massimo su cinque mesi di 55,99$ a barile, toccato giovedì. In generale le previsioni sono per un aumento dei prezzi del petrolio.
Ultimamente i prezzi del greggio hanno risentito dell’aumento delle richieste dall’OPEC e dall’IEA e di una diminuzione dell’attività di raffinazione nel Golfo del Messico, la regione colpita più duramente dagli uragani. Le imprese energetiche statunitensi hanno chiuso sette impianti di trivellazione nella settimana conclusasi il 15 settembre, portando il totale di impianti a 749, il numero più basso da giugno.
Movimenti di Valuta
Il Dollaro ha continuato a rafforzarsi contro lo Yen nonostante in Giappone fosse festivo, e dunque il mercato giapponese era chiuso oggi. Il biglietto verde viene scambiato vicino a massimi su sette settimane dopo che i rendimenti del Tesoro statunitense sono saliti e i dati hanno mostrato un aumento dei prezzi al consumo, cosa che ha rinnovato le aspettative che potrebbe ancora esserci un aumento dei tassi d’interesse prima della fina dell’anno. La Federal Reserve si riunirà il 19-20 settembre, e si prevede che annuncerà un piano di riduzione del bilancio mantenendo al contempo tassi d’interesse stabili.