Martedì mattina i titoli asiatici sono ampiamente saliti, cavalcando l’onda della chiusura record di Wall Street dopo i dati economici positivi che hanno dato una spinta ai rendimenti del Tesoro e al Dollaro. Lunedì, l’Institute for Supply Management (ISM) ha riportato che l’attività industriale americana a settembre è aumentata a 60,8, la sua lettura più alta da maggio 2004, e un aumento di 2 punti da agosto. Anche l’aumento degli investimenti per le costruzioni ad agosto ha dato sostegno alle previsioni economiche positive.
Martedì mattina il Dollaro è salito contro un paniere dei suoi principali partner di trading, con l’indice del Dollaro che è salito dello 0,18% a 93.82 .DXY. il Dollaro ha guadagnato lo 0,35% contro lo Yen, che alle 11:40 ora di HK/SIN veniva scambiato a 113,13 Yen. Il biglietto verde ha riportato profitti anche contro l’Euro, che è ancora in difficoltà dopo il voto a sorpresa per la secessione della Catalogna. L’Euro ha perso lo 0,20% per essere scambiato a 1,1707$.
Il giapponese Nikkei 225 è salito dello 0,77% durante la mattinata, favorito dall’indebolimento dello Yen. Lo Hang Seng di Hong Kong guadagnava l’1,62% prima di mezzogiorno. Il Kospi sudcoreano è salito dello 0,90%, ma l’australiano ASX 200 ha invertito il trend perdendo lo 0,43%.
Mercati Greggio Ancora in Difficoltà
I prezzi del petrolio greggio sono scesi per la seconda giornata consecutive martedì, cancellando i profitti record del terzo trimestre dopo che lunedì l’Iran ha annunciato un leggero aumento delle esportazioni dai suoi impianti a sud. Anche l’OPEC ha aumentato la produzione a settembre, contribuendo ulteriormente al problema dell’eccesso di scorte. I produttori del Medio Oriente ora sono preoccupati che il recente aumento dei prezzi aumenterà i produttori di olio di scisto statunitensi ad aumentare l’attività, e questo farà salire i prezzi.
I futures del greggio WTI sono scesi dello 0,30% a 50,04$ a barile, mentre quelli del Brent sono scesi dello 0,39% a 55,90$. Gli analisti prevedono che se il prezzo continuerà a muoversi verso i 60$ a barile, gli USA troveranno riscontro per gli sforzi per aumentare la produzione.