I prezzi del greggio sono saliti mercoledì mattina, spinti da un calo delle scorte di greggio dagli USA e dai continui timori per le tensioni politiche in Iran e Iraq. Alle 13:19 ora di HK/SIN i futures del greggio WTI erano saliti dello 0,33% a 52,05$ a barile e quelli del Brent guadagnavano lo 0,60% salendo a 58,23$ a barile.
Alcuni analisi tecnici hanno notato che per il WTI si sta avvicinando un “Golden Cross”. Si tratta di un pattern tecnico nel quale il prezzo della media mobile esponenziale a 50 giorni è superiore a quello della media mobile a 200 giorni, un indicatore fortemente positivo.
Secondo i dati dall’American Petroleum Institute usciti martedì, le scorte di greggio negli USA sono scese di 7,1 milioni di barili la scorsa settimana, portandole ad un totale di 461,4 milioni di barili. Nella tarda giornata di oggi verranno rilasciati ulteriori dati dalla Energy Information Administration.
Anche le Tensioni Politiche Hanno il Loro Ruolo
I prezzi del greggio sono saliti anche dalle continue tensioni in Medio Oriente, dove le forze irachene continuano a combattere per la città curda di Kirkuk, città che attualmente produce 500.000 barili di greggio al giorno.
Da un punto di vista tecnico, i trader sono incerti se questa lotta avrà implicazioni nel lungo periodo sui prezzi del greggio, soprattutto dal momento che i prezzi del greggio WTI stanno trovando parecchia resistenza nei pressi del livello 52,20$.
Mercati Valutari
Per quanto riguarda ii mercati di valute, il trading è stato piuttosto piatto verso mezzogiorno, mercoledì. Il Dollaro è salito contro la maggior parte dei suoi principali partner di trading incluso lo Yen, dove veniva scambiato a 112,31 dopo aver fatto fatica nelle ultime sessioni. Il Dollaro è salito leggermente anche contro l’Euro, il Franco svizzero, la Sterlina e il Dollaro australiano. La forza del biglietto verde ha trovato sostegno anche nelle aspettative di un aumento dei tassi d’interesse prima della fine dell’anno, e nel sostegno che recentemente il Presidente degli USA Donald Trump ha dato ad una figura sostenitrice della linea dura a sostituzione del presidente della Federal Reserve Janet Yellen.