Martedì i prezzi del greggio sono saliti, spinti da un calo nelle esportazioni dall’Iraq, il secondo maggior esportatore dell’OPEC, e dal previsto calo nelle scorte commerciali di greggio dagli Stati Uniti. Le esportazioni di greggio dall’Iraq sono diminuite di oltre 200.000 barili al giorno ad ottobre, mentre le esportazioni di greggio attraverso il gasdotto del Kurdistan iracheno al porto turco di Ceyhan sono aumentate del 13% arrivando a 288.000 barili al giorno. Nonostante l’aumento, il gasdotto del Kurdistan iracheno stava producendo solo mtà dei suoi livelli normali, come risultato degli attriti politici dell’area.
Alle 12:32 ora di HK/SIN, i futures del greggio statunitense WTI erano saliti dello 0,17% per essere scambiati a 51,98$ a barile. I futures del Brent venivano scambiati a 57,46$ a barile (+0,16%). Ora i trader si stanno chiedendo se l’Iraq aumenterà la produzione prima della fine del mese, come promesso sabato dal ministro per il petrolio iracheno Jabar al-Luaibi, mossa che indebolirebbe di nuovo i prezzi.
Movimenti nel Mercato Valutario
Nei mercati valutari, l’Euro ha guadagnato lo 0,14% contro il Dollaro per essere scambiato a 1,1764$ con i trader che continuano a temere chi prenderà il posto come prossimo Presidente della Federal Reserve. Lunedì, il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato alla stampa di essere “vicino, molto vicino” a prendere una decisione. La nomina di un policymaker sostenitore della linea dura potrebbe dare una spinta al Dollaro, mentre un candidate dll’approccio accomodante potrebbe far scendere il biglietto verde.
Il Dollaro ha perso terreno anche contro lo Yen appena dopo mezzogiorno, martedì durante la sessione asiatica, perdendo lo 0,06% per essere scambiato a 113,36 Yen. Il biglietto verde ha fatto fatica anche contro il Dollaro canadese e il Franco svizzero martedì, facendo scendere l’indice del Dollaro dello 0,13% a 93,73 .DXY.