Lunedì mattina i prezzi del greggio sono scesi dopo aver registrato aumenti significativi nel terzo trimestre, dopo che i dati hanno indicato che a settembre l’OPEC ha aumentato la produzione più del previsto. Secondo un sondaggio di Reuters, a settembre la produzione dell’OPEC aumentata di 50.000 barili. Alle 14:06 ora di HK/SIN, i futures del greggio statunitense WTI perdevano lo 0,19% scendendo a 51,57$ a barile, mentre quelli del Brent sono scesi a 56,63$ a barile (-0,32%).
Venerdì il Brent ha chiuso il trimestre in aumento di 13 centesimi a barile, guadagnando approssimativamente il 20% durante il trimestre. Si trattato del maggior aumento in cinque trimestri, e del maggiore per il terzo trimestre dal 2004. La scorsa settimana il Brent ha registrato la quanta settimana consecutiva in aumento, la prima corsa positiva di tale durata nel 2017. I prezzi sono stati aiutati molto dal rallentamento delle raffinerie a seguito dell’uragano Harvey, il mese scorso, ma gli analisti avvisano che il ritorno all’attività normale potrebbe invertire il trend positivo, in futuro.
Le società energetiche statunitensi hanno aumentato di nuovo il numero di impianti di trivellazione per la prima volta in sette settimane. I sei impianti aggiunti hanno portato il numero totale a 70.
Movimenti di Valute
Il Dollaro ha visto un solido inizio di trimestre stamattina, con l’Euro che sotto pressione per via del voto per l’indipendenza della Catalogna, al quale sembra probabile che seguirà una secessione del territorio dalla Spagna. L’Euro ha perso lo 0,38% contro il Dollaro scendendo a 1,1767$. Anche lo Yen è sceso contro il biglietto verde, scambiato a 112,85.
Lunedì mattina la liquidità è stata relativamente ridotta, essendo festivo in Cina, Hong Kong, Corea del Sud e India. Anche la borsa di Sydney è rimasta chiusa per festività lunedì, ma i mercati a Melbourne sono rimasti aperti.