Le speculazioni che il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump metterà alla guida della Fed un sostenitore della linea dura quando finirà il mandato dell’attuale presidente, Janet Yellen, hanno mantenuto stabile il Dollaro martedì mattina. I report di lunedì indicano che il favorito di Trump è l’economista di Stanford John Taylor, rispettato sostenitore della linea dura che prima si pensava stesse più in basso nella lista dei candidati.
Alle 13:30 ora di HK/SIN il Dollaro era rimasto invariato contro lo Yen, ma aveva guadagnato terreno contro diversi partner di trading, inclusi il Dollaro canadese e quello australiano e il Franco svizzero. Il Dollaro è salito anche contro l’Euro, scambiato a 1,1776$.
Ad ogni modo, Shin Kadota, analista senior per la Barclays di Tokyo, ha commentato a Reuters che: “Le notizie riguardo la presidenza della Fed sono in continuo mutamento e il mercato troverà difficoltoso fare movimenti significativi in una delle due direzioni fin quando non avrà maggior chiarezza”.
Prezzi Greggio in Difficoltà
I prezzi del petrolio martedì mattina si sono bloccati dopo il forte movimento durante la sessione asiatica di lunedì. I futures del greggio statunitense WTI hanno perso lo 0,15% scendendo a 51,79$ a barile, e i futures del Brent sono scesi di un modesto 0,02% per essere scambiati a 57,81$ a barile. Martedì Fatih Birol, direttore esecutivo della International Energy Agency (IEA) ha confermato che la conformità dell’OPEC con I loro tagli alla produzione si attesta all’86%, valore addirittura più alto di prima. Ha fatto notare che la conformità fluttua costantemente, perciò non c’è modo di sapere con certezza se questa elevata conformità continuerà anche a novembre, ma se rimanesse stabile, i mercati potrebbero riequilibrarsi nei mesi a venire.
Birol ha fatto notare anche che è troppo presto per valutare se le continue tensioni fra Iraq e Kurdistan, nonché la possibilità di un aumento delle sanzioni imposte all’Iran dagli USA avranno un impatto decisivo sui prezzi del greggio.