Durante la sessione asiatica di mercoledì i prezzi del petrolio sono principalmente scesi, dopo che alcuni report hanno mostrato un calo delle importazioni cinesi di greggio al livello più basso in un anno. Secondo quanto riportato dall’Amministrazione generale delle dogane, ad ottobre le importazioni cinesi sono scese a 7,3 milioni di barili al giorno, in calo rispetto al massimo quasi senza precedenti di circa 99 milioni di barili al giorno a settembre,
I futures del greggio WTI sono scesi dello 0,54% a 56,89$ a barile, mentre alle 14:18 ora di HK/SIN di mercoledì il crude oil della Brent perdeva lo 0,46% scendendo a 63,40$. A pesare sui prezzi ci sono anche le continue tensioni in Medio Oriente, che i trader temono potrebbero avere impatto diretto sul commercio.
Nonostante il calo dei prezzi di mercoledì, gli analisti sono ottimisti sulla possibilità che il mercato continui ad avere supporto. Quest’ultimo arriva dai continui sforzi dell’OPEC di tagliare la produzione per mantenere stabili i prezzi. Martedì, il segretario generale dell’OPEC Mohammad Barkindo, ha annunciato di star lavorando ad un accordo fra i membri dell’OPEC per estendere i tagli alla produzione anche oltre la scadenza di marzo 2018, in vista del prossimo meeting dell’OPEC il 30 novembre.
Nel suo World Oil Outlook per il 2017, l’OPEC ha sottolineato che un aumento dell’utilizzo di veicoli elettrici potrebbe ridurre la domanda mondiale di petrolio, ed eventualmente ridurre la domanda fino a farla stabilizzare nella seconda metà del 2030, un’eventualità che ostacolerebbe le prospettive del gruppo per il lungo periodo. Nel report si dice che recentemente i veicoli elettrici hanno subìto una trasformazione, passando dall’essere eccessivamente cari e scomodi a più convenienti e di più semplice utilizzo, rendendoli più popolari ora e in futuro.
Nonostante questo possibile ostacolo, Barkindo ha dichiarato che il greggio ancora non ha raggiunto il massimo e che la sua quota di mercato dovrebbe salire, almeno fino al 2040.