Mercoledì Wall Street è rimasta sotto pressione, con gli investitori che hanno continuato a preoccuparsi per le riforme fiscali americane dopo che due repubblicani hanno parlato contro l’ultima proposta del loro partito al Senato, ma questo non ha impedito ai titoli asiatici e al Dollaro americano di salire giovedì, spinto da solidi dati economici sia dall’Australia che dagli Stati Uniti.
Il Dollaro è salito contro la maggior parte dei suoi principali partner di trading durante la sessione asiatica di giovedì, con l’Euro che ha perso lo 0,07% contro il biglietto verde, scendendo a 1,1784. Il Dollaro ha guadagnato lo 0,18% contro lo Yen, che alle 14:08 ora di HK/SIN veniva scambiato a 113,05.
I dati di mercoledì hanno mostrato che le vendite al dettaglio hanno superato le aspettative e che l’inflazione core per gli USA è salita, rafforzando le aspettative di un altro aumento dei tassi quest’anno, e sostenendo la possibilità di diversi aumenti nel 2018.
Nonostante queste previsioni positive, mercoledì Wall Street ha chiuso al ribasso, messa sotto pressione da un calo di prezzo dell’energia e dei titoli energetici . A mettere sotto pressione i prezzi c’è anche l’alta probabilità che la riforma fiscale proposta non passerà prima della fine dell’anno, dopo che due repubblicani si sono espressi contro le proposte del loro stesso partito.
I mercati asiatici sono andati contro il calo di Wall Street giovedì. Il giapponese Nikkei 2255 ha guadagnato l’1,55% giovedì pomeriggio, ponendo fine ai dei giorni consecutivi di perdite grazie ai profitti nei settori al dettaglio, tecnologico e finanziario. Lo Hang Seng di Hong Kong è salito dello 0,65%. L’australiano ASX 200 è salito dello 0,16% dopo che a ottobre il tasso di disoccupazione del paese è sceso al livello più basso dai primi mesi del 2013.