Di: DailyForex
Il dollaro americano ha guadagnato contro la maggior parte dei suoi principali partner di trading lunedì mattina, colpendo massimi su due settimane dopo che il Senato ha passato il suo tanto anticipato disegno di legge fiscale durante il fine settimana. Se implementata, la riforma fiscale potrebbe segnalare ulteriori aumenti dei tassi d’interesse dalla Federal Reserve il prossimo anno. La riforma fiscale metterà in atto tagli alle tasse che potrebbero aumentare i profitti aziendali ed incoraggiare i riacquisti di azioni.
L’euro è sceso dello 0,20% contro il dollaro, scambiando a 1,1865$ alle 15:04 (HK/SIN). Il dollaro ha guadagnato anche contro lo yen, salendo dello 0,70% a 112,88. L’indice del dollaro era salito dello 0,06% a 93,17 .DXY.
Se confermate, le riforme fiscali proposte rappresenterebbero il più grande cambiamento alle leggi fiscali statunitensi in oltre 30 anni. Le aspettative sono che la riduzione delle tasse per le società e per i più benestanti andranno a stimolare l’economia in nuovi modi, spedendo al rialzo i rendimenti del Tesoro. Il Senato e la Camera dei Rappresentanti hanno in programma di iniziare i negoziati questa settimana, per riconciliare le differenze tra le rispettive riforme fiscali.
Prezzi del petrolio greggio scendono
I prezzi de petrolio greggio sono scesi lunedì dopo che i perforatori di scisto hanno aggiunto più impianti di perforazione la scorsa settimana, ma i prezzi rimangono comunque vicini ai massimi di metà 2015 dopo che l’OPEC e i suoi partners che non ne fanno parte hanno concordato di estendere i tagli alla produzione fino alla fine del 2018. Se attuati completamente, i tagli ridurranno la produzione di 1,8 milioni di barili al giorno durante il corso dell'accordo. I futures del crude Oil WTI erano scesi dello 0,72% a 57,94$ per barile mentre i futures del Brent erano scesi dello 0,52% a 63,40$ per barile. I trivellatori statunitensi hanno aggiunto due piattaforme petrolifere la scorsa settimana, portando il numero totale a 749 impianti di perforazione, i numeri più alti da settembre secondo quanto riferito venerdì da Baker Hughes, una società di servizi energetici. L'aumento della produzione negli Stati Uniti ha controbilanciato gli sforzi dell'OPEC e minaccia gli sforzi per la stabilizzazione dei prezzi introdotti dall'OPEC. Tuttavia, gli analisti sperano che la diligenza dell'OPEC continui a gestire il mercato.