Il dollaro USA è sceso ulteriormente durante la sessione di negoziazione di mercoledì di Londra, dopo che il segretario del Tesoro Steven Mnuchin ha commentato al World Economic Forum di Davos che gli Stati Uniti apprezzano un dollaro basso in quanto il paese ne può beneficiare. Come riportato da CNBC, Mnuchin ha riconfermato che gli Stati Uniti si sono impegnati ad un commercio libero ed equo. Il presidente Donald Trump dovrebbe parlare a Davos venerdì e i detrattori sono preoccupati che userà questo palcoscenico globale per far avanzare ulteriormente le sue politiche protezionistiche.
Lunedì il presidente Trump ha imposto tariffe elevate su lavatrici e pannelli solari importati, una mossa volta ad aiutare le compagnie nazionali, ma che ha anche inferto un duro colpo all'industria delle energie rinnovabili e agli ambientalisti a livello nazionale.
L'euro è stato scambiato a 1,2341$ alle 10:34 GMT, appena sotto il massimo di tre anni di 1,2345$ colpito in precedenza nella sessione. Oltre alle dichiarazioni di Mnuchin che hanno inviato i dati positivi più bassi del dollaro fuori dall'Europa di mercoledì, è emerso che la regione ha avuto un inizio più forte fino al 2018 rispetto ai commercianti che prevedevano un'attività in aumento al tasso più rapido dalla metà del 2006. Giovedì la Banca centrale europea si incontrerà e i commercianti sono ansiosi di sapere se la BCE cambierà la sua politica monetaria nei prossimi mesi.
Il dollaro è anche più basso rispetto allo yen, ritirandosi ulteriormente dal livello 110 a 109,56. La relazione di Mercoledì ha mostrato che le esportazioni del Giappone verso la Cina e l'Asia sono salite per il 13° mese consecutivo a dicembre, colpendo nuovi record e segnalando che gli Stati Uniti potrebbero presto perdere il loro status di centro del commercio globale.
La tendenza al ribasso del dollaro ha stimolato i prezzi delle materie prime, con l'oro in rialzo dello 0,97% mercoledì a 1,349,70$ l'oncia. Anche l'argento, il platino e il rame sono aumentati dell'1% lunedì mattina a Londra.