Il dollaro è rimasto invariato nei confronti dell'euro alle 14:02 HK/SIN, dopo che l'euro ha toccato un massimo su quattro mesi a 1,2081$ martedì, avvicinandosi ai livelli non visti dal 2015 prima di fermarsi. L'impulso rialzista di martedì è stato motivato da dati che mostrano che i produttori europei hanno aumentato i loro tassi di produzione al ritmo più veloce degli ultimi vent'anni, suggerendo una forte apertura per il 2018. Anche le aspettative che la Banca centrale europea chiuderà quest'anno il suo programma di stimolo per l'acquisto di obbligazioni, ha mandato l’euro al rialzo. Il dollaro, che ha sofferto nelle sessioni che hanno preceduto la fine dell'anno, aspetterà probabilmente i verbali della riunione della Federal Reserve di dicembre, che verranno rilasciati mercoledì prossimo, nonché i dati sull’occupazione che saranno pubblicati venerdì per prendere una direzione.
Materie Prime Perlopiù Invariate
Il dollaro è rimasto relativamente stabile rispetto agli altri principali partner commerciali mercoledì, giù di un modesto 0,03% rispetto allo yen a 112,25. Il dollaro è diminuito dello 0,03% rispetto al dollaro canadese, che è stato favorito dai prezzi delle materie prime più elevati negli ultimi giorni.
I futures sull'oro sono rimasti invariati mercoledì, scambiati a 1316,10$ l'oncia, mentre il petrolio era abbastanza stabile. I futures del WTI statunitense hanno registrato un rialzo dello 0,02% a 60,38$ al barile e i future sul petrolio greggio Brent sono scesi dello 0,02% a 66,56$ al barile, rimanendo prossimi ai massimi toccati nel 2015 martedì. Gli analisti sono tuttavia preoccupati che un previsto aumento della produzione degli Stati Uniti potrebbe minare gli sforzi di controllo sui prezzi dell'OPEC e inviare prezzi del petrolio più bassi. La produzione di petrolio negli Stati Uniti è aumentata di quasi il 16% da metà 2016 e non vi è alcuna indicazione che verrà ridotta nel prossimo futuro.